La gestione e la personalizzazione delle immagini su WordPress costituiscono due attività molto semplici anche per chi non ha notevole dimestichezza con i CMS: l’Api del framework, tra l’altro, consente anche di modificare il markup che invia le istruzioni relative alla visualizzazione delle gallerie e delle immagini al browser.
Le immagini all’interno di WordPress vengono memorizzate e conservate, così come tutti gli altri file, nell’archivio multimediale: per accedervi, è sufficiente visualizzare il menù Media nel pannello di amministrazione. Occorre sapere che nel momento in cui tramite la scheda Media vengono caricate le immagini, esse non vengono posizionate all’interno di una pagina o di un articolo: semplicemente, vanno a far parte di una libreria dalla quale potranno essere prelevate quando ve ne sarà bisogno, anche in più occasioni. Per inserire effettivamente le immagini in un post, occorre sfruttare le schede di acquisizione tramite l’editor TinyMCE. Quando l’immagine viene caricata, è necessario inserire un titolo, una didascalia, una descrizione e un testo alternativo: tali informazioni non sono obbligatorie, ma vengono usate da WordPress per la generazione del markup che viene mandato al browser, e più in generale servono ai motori di ricerca (una fotografia con titolo e descrizione, infatti, viene indicizzata più facilmente da Google).
Quando poi le immagini vengono posizionate effettivamente dentro gli articoli, occorre specificare altri dati: le dimensioni delle immagini, il loro allineamento, il collegamento ipertestuale. Il tutto serve a WordPress per generare il codice, sul quale si può poi intervenire e lavorare in qualsiasi momento: per esempio, per modificare la larghezza della foto (in questo caso bisogna intervenire sul valore di “width”), oppure per aumentare o diminuire la sua altezza (in questo caso bisogna intervenire sul valore di “height”).
A proposito delle dimensioni, è bene tenere a mente che le immagini nuove, nel momento in cui vengono caricate su WordPress, sono classificate e conservate in dimensioni diverse: in altre parole, accanto al file originale il sistema crea copie di dimensioni più piccole, utilizzabili con differenti funzioni. Giusto per fare un esempio, è chiaro che risulta più comodo e pratico, oltre che più veloce, visualizzare un’anteprima di un’immagine da 600 pixel piuttosto che l’immagine reale da 4000 pixel. WordPress mette a disposizione degli utenti quattro classi di dimensioni prestabilite: la full corrisponde all’immagine di dimensioni reali; la large corrisponde all’immagine 1024x1024px; la medium corrisponde all’immagine 300x300px; e infine la thumbnail corrisponde all’immagine 150x150px.
Naturalmente, gli utenti hanno la possibilità di introdurre nuovi formati di immagine, attraverso la funzione denominata add_image_size. Tale funzione accetta quattro argomenti: $name, $width, $height e $crop. Di questi, solo il primo è obbligatorio: si tratta di una stringa che definisce il nome del formato immagine che si vuole creare. $width è un intero che corrisponde alla larghezza, mentre $height è un intero che corrisponde all’altezza, sempre espresse in pixel. $crop, infine, ha come valore predefinito false, ma può assumere anche valore true nel caso del ritaglio netto o basarsi su un array attraverso il quale viene definita la posizione dell’area che si ritaglia.
Vale la pena di sottolineare, infine, che nell’editor in modalità testo viene proposto il codice dell’immagine: tale codice potrebbe essere non adatto a tutte le necessità di sviluppo. Nessun problema, comunque, visto che WordPress offre l’opportunità di cambiare totalmente il codice dal quale dipende la generazione dell’immagine: una funzionalità dedicata a chi ha più esperienza con i CMS e che si fonda sul filtro image_send_to_editor. Attraverso la funzione add_filter, è possibile agganciare tale filtro a una funzione personalizzata, che restituisce poi il codice sul quale si può lavorare.