Come sarà il cloud computing nel 2020

Immaginare come sarà il cloud computing nel 2020, e quindi prevedere i trend dei prossimi anni, vuol dire prendere in considerazione la possibilità – che in realtà è praticamente una certezza – che tale soluzione si diffonda sempre di più tra le aziende.

Se, da un lato, l’incompetenza digitale porterà molte società a trovarsi in difficoltà e a perdere le posizioni di mercato conquistate con fatica, dall’altro lato molte altre incontreranno un successo maggiore per la loro capacità di sfruttare le soluzioni tecnologiche del futuro. Gli esperti ritengono che nei prossimi anni l’aspetto dei servizi IT, e quindi del cloud, cambierà in modo significativo, come per altro è già successo negli anni appena trascorsi: per le imprese, una delle sfide più difficili e impegnative sarà quella di rispondere alle domande relative al mantenimento del ruolo acquisito e del mercato.

Il cloud computing nel futuro più immediato potrebbe diventare sempre di più un vero e proprio prodotto, perdendo una parte delle sue peculiarità per concretizzarsi in una soluzione IT di tipo ibrido: è stato calcolato che entro il prossimo anno tre aziende IT su quattro si baseranno su un modello bivalente, in virtù del quale da una parte avranno il compito di innovarsi e di rinnovarsi, individuando soluzioni nuove, più efficienti e più efficaci, mentre dall’altra parte saranno costrette ad assicurare il mantenimento di servizi con alti standard di qualità.

Si dovrà fare molta attenzione, però, alla già menzionata incompetenza digitale, per colpa della quale circa il 25% delle società – secondo le previsioni degli esperti – perderanno posizioni nel mercato di riferimento. A muovere il business sarà l’Internet of Things, vale a dire l’Internet delle Cose, che rappresenterà anche il driver e il motore di tutti i cambiamenti tecnologici del futuro. Per lo stesso motivo, muterà anche la centrale importanza del cloud computing, e per rispondere alle esigenze del mercato ci sarà sempre più bisogno di ricorrere alla nuvola.

Attenzione, però, perché l’aspetto più significativo di questa evoluzione non riguarderà la tecnologia: nel senso che l’elemento più importante del cloud è destinato a essere il cliente, il cui livello di potere è stato aumentato grazie alla navigazione in rete e, soprattutto, ai dispositivi mobili. Il consumatore ha cambiato le proprie abitudini di comportamento rispetto a qualche anno fa: per esempio, oggi grazie al web conosce già un gran numero di informazioni relative al prodotto che intende acquistare prima di acquistarlo.

Appare evidente, pertanto, che uno degli obiettivi del cloud computing deve essere quello di imparare ad aumentare e a migliorare l’esperienza dei clienti, al tempo stesso lavorando per individuare e mettere in pratica le strategie necessarie per trattenere la clientela già consolidata. Le aziende saranno guidate verso il futuro dalla experience economy, dal momento che la tecnologia sta cambiando notevolmente le forze competitive. La nuova customer experience sta prendendo il posto del paradigma passato, in cui il prodotto era al centro.

Insomma, da qui al 2020 il cloud computing si evolverà dando più peso a relazioni e interazioni: per le organizzazioni, ciò vorrà dire investire in nuove strutture, necessarie per rompere con il passato, e sviluppare piani di azione inediti. I leader aziendali sono chiamati a spingere il business afferrando l’impatto sulle strategie di vendita delle forze di mercato nell’ecosistema che sta nascendo.

Dal punto di vista del cloud, le proposte aumenteranno, tra archiviazione e backup, con la diffusione di software in modalità SaaS, vale a dire Software as a Service.

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