Catasto delle infrastrutture per lo sviluppo della banda larga

Uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo economico del nostro paese, come è noto, è l’assenza di un’evoluta e distribuita rete internet che permetta a tutti i cittadini di accedere al web con sufficiente velocità.

Un primo passo è stato fatto l’11 maggio 2016 quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che sancisce la nascita del catasto delle infrastrutture. All’interno del decreto viene specificato che il catasto verrà gestito direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico.

L’obiettivo primario che vuole essere raggiunto con la creazione del catasto delle infrastrutture è dare un impulso importante allo sviluppo delle reti a banda ultralarga su fibra ottica.

Questo perché gli operatori potranno trovare tutte le informazioni di cui necessitano relativamente alle infrastrutture presenti sul territorio, sia sotterranee sia esterne. Grazie a queste informazioni sarà semplice, per le aziende che volessero posare nuova fibra ottica, venire a conoscenza di tratte di fibra ottica già posata, disponibilità di altre infrastrutture (elettricità, gas) per il passaggio dei cavi e così via.

Tutto questo dovrebbe portare ad un risparmio in termini di costi per gli operatori ed una conseguente maggiore velocità di copertura del territorio nazionale con i collegamenti in fibra ottica.

Grandi opportunità dovrebbero nascere per la newco Enel Open Fiber che intende creare una propria rete in fibra ottica a livello nazionale da affittare agli operatori.

Per la creazione del catasto ci vorrà ancora qualche mese: le amministrazioni pubbliche avranno 180 giorni di tempo per comunicare i dati in loro possesso. Per quanto riguarda invece gli operatori ci saranno 90 giorni di tempo.

Una volta creato il catasto speriamo davvero che la rete ad alta velocità raggiunga in breve tempo la stragrande maggioranza dei cittadini e delle aziende italiane.

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