È ora di fare ammenda: quante volte abbiamo visto la professione del programmatore nella maniera sbagliata? La tecnologia è un settore che ormai interessa la massa e chi si avvicina ad essa, per curiosità o reale necessità, non fa più parte di una nicchia ristretta. Tuttavia non basta essere affascinati da una materia, per essere dei veri esperti. Chi è realmente un grande esperto di programmazione spesso è stanco di sentirsi ripetere le stesse frasi e di essere soggetto ai soliti stereotipi.
Personalmente conosco la professione del programmatore dall’esterno perchè ho avuto modo di conoscere diverse persone che svolgono questo lavoro. Spesso ho riso di quello che mi veniva raccontato e mi sono anche sentita presa in causa da entrambi i punti di vista. Mi spiego: interessandomi da sempre alla tecnologia, ma non avendo realmente mai studiato programmazione, mi trovo a comprendere entrambe le parti in causa, ovvero la donna (o l’uomo) comune e il programmatore. Senza perciò addentrarmi sull’annosa questione del “vero programmatore”, poiché andrei molto sullo specifico, vorrei piuttosto farvi sorridere e riflettere, parlandovi di stereotipi ed episodi divertenti che accadono quando la persona comune e l’esperto di tecnologia si incontrano.
- “Non parlarmi, non ti capisco“: quando un programmatore usa termini tecnici, spesso la persona comune non comprende. Può capitare anche con altre professioni, ma in questo caso sembra proprio di dialogare con qualcuno che parla un’altra lingua: “codice sorgente“, “debugger“, “script” sono parole che non solo non dicono nulla a chi non conosce la materia, ma che addirittura spaventano un po’. Consiglio (per gli informatici): parlate evitando termini specifici e, magari, fornite degli esempi.
- “I programmatori sono nerd, poco attenti all’aspetto fisico“: ecco, questa è una delle cose più antipatiche che io abbia mai sentito. Come si fa a parlare in maniera così (appunto) stereotipata? Eppure credetemi, anche in qualche forum sul web viene ripresa questa strana credenza, che vede l’informatico come un nerd sempre attaccato al pc e poco interessato a passare un paio d’ore in palestra. Io conosco programmatori molto più in forma di me, quindi spero che queste frasi siano destinate a perdersi nell’oblio. Consiglio (per le persone comuni): giudicate solo quando conoscete e non ragionate per “sentito dire”.
- “Tu che lavori con il pc, puoi sicuramente aiutarmi con lo spremiagrumi“: è capitato pure questo. Un programmatore non può conoscere tutti gli elettrodomestici del mondo e per quanto sia interessato alla telefonia, potrebbe almeno aver bisogno di vederlo il vostro smartphone, prima di diagnosticare l’eventuale problema che vi impedisce di usarlo normalmente. Inoltre, ricordate che una persona ha diritto almeno la sera, a godersi un po’ di tranquillità senza ricevere telefonate da gente allarmata per motivi futili. Consiglio (per le persone comuni): cercate di leggere i libretti di istruzione, che non sono stati scritti in maniera comprensibile solo per i programmatori.
- “Sicuramente sarai appassionato di fumetti“: altro errore in cui ci si imbatte. Pensare che un programmatore debba per forza avere hobby tipo la fumettistica o aver visto film di fantascienza è riduttivo. Consiglio (per le persone comuni): cercate di comprendere che spesso gli hobby non vengono scelti in base alla professione
Spero di avervi fatto sorridere con questi quattro esempi e di avervi anche fatto pensare. In ogni caso, che Ada Lovelace vegli sempre su di voi!