Com’è noto, anche Twitter può essere impiegato nell’ambito di una strategia di web marketing: soprattutto perché, tramite Twitter Analytics, si ha l’opportunità di tenere sotto controllo, valutare e monitorare i risultati che eventualmente si ottengono in virtù di tweet condivisi, follower, menzioni, visite e visualizzazioni.
Lo strumento di analisi del social dei cinguettii, dunque, è molto utile per chi vuole generare traffico o aumentare la visibilità: per questo motivo merita di essere conosciuto e sfruttato al fine di dare vita a una strategia di marketing online che sia il più possibile efficace. Le opzioni a disposizione sono tante e differenti: vale la pena di scoprirne qualcuna.
In primo luogo, grazie a Twitter è possibile capire se la campagna di pubblicità a cui ci si sta dedicando ha un ritorno effettivo oppure no: tramite la scheda “Tweet”, infatti, si possono visualizzare nel dettaglio le reazioni, le visualizzazioni e il tasso di interazione di tutti i tweet sponsorizzati (cliccando, ovviamente, su “Sponsorizzato”): così, ci si può accertare del valore e dell’utilità dei tweet sponsorizzati, capire in che modo il budget debba essere investito e verificare quali tweet hanno avuto successo e quali no. Sempre attraverso la scheda “Tweet”, si possono cogliere molti altri dati: per esempio, esaminare le impression in uno specifico intervallo di date: lo strumento di default fornisce le informazioni relative agli ultimi 28 giorni, ma ovviamente è possibile impostare la data di inizio e la data di fine a seconda di ciò che si preferisce. Si visualizzano, così, i dati sulle visualizzazioni: quelli in giallo rappresentano le visualizzazioni che derivano dalla pubblicità, mentre quelli in blu rappresentano le visualizzazioni che derivano dalla ricerca organica.
Per chi si occupa di web marketing, poi, è fondamentale anche sapere come reagiscono e interagiscono gli utenti: insomma, non si può fare a meno di (tentare di) comprendere il comportamento del target di riferimento. Ecco, quindi, che dalla scheda “Tweet” si visualizzano – come già accennato – le interazioni: per farlo è sufficiente fare clic sul tweet specifico in modo da vedere cosa ha prodotto quel messaggio. Si apre una nuova finestra, che propone tre metriche, riguardanti le risposte e i retweet, i preferiti e le visualizzazioni. Per ora non esiste ancora l’opportunità di filtrare gli utenti, e quindi i dati forniti sono solo globali e complessivi: ciò non impedisce, in ogni caso, di usarli per scoprire quali tweet e quali tipologie di messaggi risultano più apprezzate dai follower.
L’analisi dei dati messi a disposizione da Twitter Analytics è molto importante perché consente di scoprire anche aree tematiche nuove a cui dedicare i tweet. Un tweet corredato da una fotografia, per esempio, potrebbe ottenere più interazioni di tweet con solo testo; e la stessa cosa potrebbe valere per i video. Molto interessante, poi, è la scheda “Follower”, che riguarda coloro che seguono il profilo: è interessante perché permette di conoscere numerose informazioni, tra cui gli interessi principali (politica, marketing, cinema, tecnologia, e così via) degli utenti, i loro interessi particolari, quali altri profili seguono, il genere e le città in rilievo. Soprattutto quest’ultimo aspetto, relativo alla collocazione geografica, può avere una sua utilità, in particolar modo per realtà non distribuite sul territorio ma con una sola sede: insomma, per un outlet in Lombardia scoprire di avere follower soprattutto a Roma e a Napoli potrebbe essere il segnale che c’è qualcosa non va nelle strategie di comunicazione.