Quando si ha bisogno di creare una sotto-sezione del sito è possibile scegliere tra dominio di terzo livello o directory, ma qual è la soluzione migliore? È preferibile usare “blog.artera.net” o “www.artera.it/blog”? Noi abbiamo fatto la nostra scelta, ma quale delle due soluzioni è meglio?
Come sappiamo, il posizionamento gioca un ruolo molto importante per il successo di un sito. Qual è il comportamento di Google in ambito di sottodomini o sottodirectory? È possibile che ci siano degli svantaggi nella scelta di una struttura rispetto all’altra?
Da Mountain View hanno più volte ribadito che per l’indicizzazione non cambia nulla. Per comodità si può posizionare un blog in una sottocartella o utilizzare il CNAME separato per Tumblr, ad esempio. I domini di terzo livello qualche anno fa erano prerogativa dei “furbetti”, in quanto Google permetteva ai sottodomini collegati ad un dominio di ottenere la medesima posizione in SERP. Ora come sappiamo questo non è più possibile, almeno non come un tempo, soprattutto dopo l’EMD Update (Exact Match Domain Update).
Cambiare da sottodominio a sottodirectory e viceversa
L’opinione degli addetti ai lavori di Google non convince all’unanimità. Diversi esempi sono stati fatti da coloro che registrano sostanziali cali di ranking, passando da un dominio di terzo livello ad una sottocartella. Meglio quindi utilizzare un sottodominio? In realtà, eseguendo il passaggio da una soluzione all’altra è necessario fare molta attenzione ai redirect 301 per non perdere traffico organico.
Scegliere ex novo se utilizzare sottodominio o sottocartella
Se invece non si trattasse di un cambio di gestione, ma di una scelta ex novo come dovremmo comportarci? In un ecommerce di modeste dimensioni sarebbe naturale inserire il blog in una sottocartella, in modo da portare visite allo stesso dominio e farne crescere l’autorità. Al contrario, per un sito che genera molto traffico, sarebbe meglio separare tutte le appendici in diversi sottodomini. Qeìuest’ultima è la scelta più indicata anche nel caso in cui un’azienda venda prodotti molto diversi tra loro.
In conclusione direi che la decisione è personale e non è ancora possibile dare una risposta certa alla domanda iniziale. Ribadisco perciò l’idea che si debbano valutare anche altri aspetti, e che entrambe le soluzioni possano portare sia vantaggi, sia svantaggi. Molto spesso con o siti appena “nati” si cerca di limare il budget e si sceglie un solo dominio con delle sottocartelle. Al contrario, quando ci troviamo di fronte a brand ben conosciuti, è naturale che il sito web sia portato avanti in maniera indipendente rispetto ad un blog (e viceversa). Il mio consiglio è quindi di non “fossilizzare” la propria opinione in merito e di tenersi aggiornati sull’argomento.