Quando si parla di SEO generalmente non si pensa ai Social Network, ma a tutto ciò che serve per posizionare un sito nei motori di ricerca. In realtà significa anche avere una chance in più nel posizionamento del proprio profilo social rispetto agli altri.
Non parlo del fatto che non basta più essere cercati per le parole chiave e apparire nei primi risultati, ma del fatto che bisognerebbe concentrarsi sulle keyword utilizzate dagli utenti per cercare informazioni all’interno dei social come Facebook, Twitter, Linkedin, Pinterest, Slideshare, Google Plus e avanti così.
Le regole del gioco sono molto simili: come per la SEO on-site, nei nostri profili social dobbiamo scrivere le keyword strategiche nei titoli e nei testi di presentazione. Non sono le uniche regole perché come per i motori di ricerca gli algoritmi sono complessi, ma almeno partiamo da qualcosa di facilmente attuabile senza grosse difficoltà.
Essere SEO-oriented aiuta: si conoscono le abitudini degli utenti, si sa cosa cercano e si hanno tutti gli strumenti necessari per ottimizzare un profilo social.
Linkedin è molto SEO sia dentro che fuori
Linkedin può essere ottimizzato sia “dentro”, cioè per la ricerca interna, sia “fuori”, cioè per i motori di ricerca. In questo articolo ci concentriamo su ciò che possiamo ottenere all’interno della piattaforma social, mentre parleremo più avanti di quanto riguarda l’ottimizzazione di pagine, profili e post per i motori di ricerca.
Utilizzando direttamente nella ricerca di Linkedin la parola “seo specialist” sembra esserci una spersonalizzazione, ma non è così. Vedo persone del mondo anglosassone perché ho scelto la lingua inglese e mi fornisce utenti che abbiano una qualche relazione con me: quanti collegamenti mi separano da questa persona, quali gruppi abbiamo in comune e se ci sono interessi che ci vedono simili.
Ora verifichiamo attraverso la ricerca avanzata e notiamo che la lista è la medesima digitando solamente la parola chiave, senza riempire nessun altro campo.
Vengono presentate in primo luogo persone della mia città e poi persone che hanno inserito la parola chiave nella headline o nel titolo del lavoro che stanno svolgendo attualmente. In caso di profilo Premium vengono mostrati anche i titoli dei lavori passati.
Se vogliamo farci trovare per quello che facciamo scriviamolo, possibilmente utilizzando la parola chiave secca e tutte le correlate e non dimenticate di farlo anche nel testo.
Twitter ha i suoi hashtag ma…
Qui si ragiona con il “cancelletto” (#) sempre pronto. Preparate tutto quello che può esservi utile per trovare la parolina magica e come viene scritta e partite a twittare.
Ma se volete essere trovati per la vostra professione siate bravi, se potete inserire la keyword nel vostro nome fatelo e sicuramente non dimenticate di raccontare tutto ciò che vi riguarda nella descrizione: avete 157 caratteri, non li gettate alle ortiche!
Le frasi celebri, ciò che racconta di voi la mamma e le presentazioni accademiche mettetele in un post senza mai dimenticarvi di aggiungerci l’hashtag più forte per il vostro core business e magari quello che vorreste vedere un giorno nella top ten delle tendenze come per me il mio #seospirito, ma qui siate come gli inserzionisti delle pagine gialle. Qui ci devono essere il vostro lavoro, professione e mercato.
Se vi giocate male quelle 3 righe scarse o siete dei grafomani dalla “pistola ad hashtag” o non verrete trovati. E che senso ha?
Facebook: se son pagina devo avere i soldini?
Su Facebook ci sarà anche qualcuno che non essendo pigro, invece di aspettare il post sponsorizzato sul news feed, si butta a ricercare ciò che gli serve. E allora anche in questo caso, sedetevi e pensate bene a come chiamare la vostra pagina: se siete architetti e potete permettervi di inserirlo nel nome fatelo senza pensarci due volte, se non è possibile escogitate un barbatrucco (es. brand + “architetti/architetto/studio di…” potrebbe essere un buon compromesso).
In inglese la vita è più semplice per la SEO, ma se avete un mercato italiano questo è il massimo che pare ci si possa permettere… sempre meglio di niente.
Per tutti gli altri social, se vi piace l’idea, possiamo parlarne più avanti e vedere insieme quali altri fattori “organici” ci possono aiutare.
L’importante è che vi abbia dato da pensare e che via abbia portato a fare dei cambiamenti nelle vostre descrizioni. Non c’è mai nulla lasciato al caso quando si tratta di query, siate critici anche in questo: dove ci sono parole c’è SEO e il mondo social è legato al linguaggio. Come possono non essere una bella coppia?