Anche il simpatico “cancelletto” che riempie le nostre giornate, l’hashtag, ha le sue regole da seguire. Se non sapete come utilizzare gli hashtag, ecco che in questo post vi fornisco qualche dritta.
Perché viene utilizzato un hashtag?
- ci aiuta a seguire discussioni, eventi o promozioni sul web (cliccandoci sopra vedremo tutto ciò che riguarda quel determinato argomento “cancellettato”);
- viene utilizzato come dato di fatto da molte piattaforme social (il primo è stato il mio amato Twitter, poi si è riversato su Facebook, Google Plus, Instagram, eccetera);
- se siamo dei social media manager ci aiuta a capire i nostri trend di crescita su quel determinato argomento;
- fornisce una bella spinta in termini di engagement.
Di conseguenza, guai a non farne uso, ma anche farlo “un tanto al chilo” non aiuta.
Non utilizzare l’hashtag in tutti i social allo stesso modo
Certo, se di mestiere programmi post su diversi social network, è molto più comodo e semplice copiare ed incollare lo stesso testo. Sbagliato! La comunicazione è differente e il pubblico si aspetta lo sia. Se condividerete lo stesso post su diversi social sembrerete degli incompetenti patentati ma, soprattutto, vedrete sparire la possibilità della condivisione.
Su Twitter DEVE esserci: secondo uno studio di hubspot su un campione di 1,2 milioni di tweets, la percentuale di retweets con # è stata del 40% rispetto al 30% senza.
Ma visto che avete solo 140 caratteri evitate l’effetto #ciao #sono #giulia #e #ho #seospirito e limitatevi a 2 hashtag. Se esagerate fatelo per dare un tocco di creatività ma non lasciate diventi un abitudine.
Quando ci troviamo su Instragram accade il fenomeno “ammazzami di hashtag”: più ne utilizzerete, maggiori saranno le vostre possibilità di coinvolgimento degli utenti.
E se siamo su Facebook? Fermi subito! Se proprio volete farne un uso intelligente metteteli alla fine dei post. È la mia crociata personale e vi prego di leggere attentamente i dati seguenti provenienti dalla stessa ricerca di prima, applicata a 200mila post di brand.
Senza l’utilizzo dell’hashtag abbiamo più like, vediamo i valori in percentuale viralità/fan: niente hashtag 1,30%, presenza di hashtag 0,80%.
E non solo, quanti ne usate? In termini di media di interazione per post ecco cosa succede: 1-2 hashtag avrete 593 interazioni, che con 3-5 hashtag diventeranno 416, che utilizzando 6-10 hashtag caleranno a 307, fino ad arrivare a sole 188 interazioni se tratterete questo social come fosse il caro fratello Instagram.
Come utilizzare gli hashtag allora?
Gli scopi possono essere molteplici, io vi dico quelli che a mio avviso sono importanti.
Avete preparato un evento, conferenza, convegno e volete farvi promozione? Studiate un hashtag che faccia riconoscere l’evento e pubblicatelo su tutto il vostro materiale promozionale: brochure, pagine pubblicitarie di riviste, cartelloni, fanpage, post di promozione e sulle slide dei relatori.
Nelle presentazioni e durante ogni intervento ricordate di twittare il più possibile, vedrete fioccare i “mi segue”, potrete entrare nelle tendenze della giornata e chi non è venuto si presenterà la volta successiva. Questa tecnica si chiama live tweet e funziona.
Dovete lanciare un brand, farvi ricordare, essere unici per qualcosa: #SEOSPIRITO è il mio. Fate altrettanto, usatelo sapientemente nella vostra comunicazione, quando anche gli altri lo inseriranno nei propri contenuti, sarete vincenti.
Infine bisogna studiare chi si vuole raggiungere e cercare la parola perfetta per lui. Siete un esperto SEO che vuole farsi trovare da Piccole e Medie Imprese per aiutarle a crescere nel posizionamento organico? #SEO, #google, #PMI, #aziende, #imprese, #business, #web e #ROI devono diventare parte del vostro lessico.
Io vi lascio a controllare tutti i vostri contenuti, scherzi a parte, non vedo l’ora di conoscere la vostra opinione!