Qualche mese fa sono state determinate da Google alcune linee guida per i webmaster affinché non venissero usati schemi di link non organici o con l’obiettivo di manipolare i risultati di ricerca. Recentemente i tecnici di Google sono dovuti intervenire pesantemente su siti ed interi network italiani, poiché non venivano rispettate le loro indicazioni.
Con questo post si cercherà di fare chiarezza su ciò che Google vorrebbe e, soprattutto, ciò che non vorrebbe si facesse in merito ai link considerati dannosi. Ricordo che Google si riserva la possibilità di intervenire sul posizionamento di un sito qualora utilizzi schemi di link non organici con le sue linee guida.
Cosa sono gli schemi di link?
Cito testualmente le parole del supporto di Google:
“Qualsiasi link mirato a manipolare il PageRank o il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google può essere considerato parte di uno schema di link […]”
Quindi gli schemi di link sono degli insiemi di collegamenti, entranti o uscenti, aggiunti ad un sito internet per il semplice scopo di aumentare il PageRank nella ricerca organica di Google. Talvolta questi link non hanno nulla a che vedere con il contesto del sito. Si possono tradurre, tecnicamente, in link innaturali inseriti all’interno del testo di una o più pagine o addirittura in banner pubblicitari.
Quali sono i tipi di link considerati nocivi da Google?
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Link che puntano ad un sito
Nel contesto italiano vengono considerati link non conformi tutti quelli derivanti da Article Marketing e da Guest Blogging. In termini commerciali si traducono in acquisto di link che passano PageRank per influenzare i risultati dei motori di ricerca. Un esempio fittizio con testo altamente ottimizzato può aiutare a comprendere il tipo di linking a pagamento inteso qui sopra:
L’ingegnere di Google Matt Cutts in un post sul suo blog, ha affrontato la questione del Guest Blogging, spiegando come si sia trasformato da attività rispettabile ad un’azione di acquisto di link diretta intenzionalmente ad acquisire PageRank. -
Link da un sito diretti ad altri siti
Per quanto riguarda i link in uscita dal sito, la politica di Google rimane la stessa: tecniche come la vendita di link rimangono in violazione delle loro linee guida. Si possono trovare con semplicità molti blog italiani che ospitano link innaturali altamente ottimizzati sia tramite post, sia tramite l’utilizzo di widget contenenti link. Proveremo a chiarificare questo aspetto con un esempio di widget visibile frequentemente sulle pagine dei blog:
Nel caso si ritenga che un sito utilizzi tecniche non conformi alle direttive Google o se si viene a conoscenza che un’agenzia offre link a pagamento, si può inviare una segnalazione di spam per evidenziare l’accaduto.
Cosa fare se si riceve un intervento manuale sul proprio sito
Nonostante Google basi il proprio core business su algoritmi per valutare e migliorare costantemente i risultati di ricerca, si riserva la possibilità di intervenire anche manualmente su siti che utilizzano tecniche di spam, applicando eventuali retrocessioni nelle SERP o addirittura una completa rimozione dai risultati di ricerca.
Se ci si dovesse accorgere di un intervento manuale sul proprio spazio web, si dovrà procedere con l’eliminazione di tutti i link esterni che puntano al sito o di tutti i link interni che puntano a siti esterni. Una volta sistemato il problema si potrà procedere con l’invio di una richiesta di riconsiderazione. Per quanto riguarda link a pagamento che puntano ad un sito di terzi, bisogna accertarsi che vengano rimossi oppure utilizzare un rel=”nofollow”.