Novità in vista per gli inserzionisti di Google: si tratta della cosiddetta “quota di clic”, cioè una nuova metrica per le campagne di Google Shopping che ha lo scopo di misurare il rapporto che c’è tra la quantità di clic che sono stati ricevuti sulla rete di ricerca da un annuncio e la quantità massima di clic che lo stesso annuncio avrebbe potuto ottenere.
Per il momento, i nuovi dati possono essere visualizzati unicamente per le campagne Shopping e a livello di gruppo di prodotti. Il modo più efficace per conoscere da vicino la quota di clic consiste nel paragonarla con la quota di impressioni: quest’ultima segnala le impressioni idonee; con la quota di clic, invece, vengono segnalati i clic che, a partire dalle impressioni idonee, è possibile ottenere.
Ricordiamo che le impressioni idonee sono quelle che vengono ritenute adatte per misurare la visualizzabilità: in altre parole, si può considerare idonea un’impressione nel caso in cui siano supportati il tipo di tag e il formato della creatività dell’unità pubblicitaria. Si parla, invece, di impressioni misurabili nel momento in cui i dati sulla visualizzabilità dell’impressione sono stati acquisiti in modo corretto dal tag di Visualizzazione attiva. Va detto, tuttavia, che a volte l’acquisizione da parte del tag dei dati può comunque essere impedita anche per gli annunci con Visualizzazione attiva.
La quota di clic è ritenuta utile nel momento in cui c’è bisogno di scoprire quanto serve per arrivare alla maggiore quantità possibile di clic.
Ma come si individua il numero massimo di clic raggiungibile da un utente? Esso dipende, fondamentalmente, da due fattori: il primo è rappresentato semplicemente dalla visibilità degli annunci; il secondo, invece, consiste nel numero di annunci che vengono pubblicati rispetto a una parola chiave specifica. Un esempio concreto può tornare utile per interpretare i nuovi dati. Ipotizziamo di gestire un ecommerce tramite il quale vendiamo delle camicie. Se la quota di clic segnala un valore del 30%, vuol dire che su cento possibili clic riguardanti l’inserzione per la vendita di camicie ne abbiamo avuti solo trenta.
Google, a questo proposito, suggerisce di realizzare un maggior numero di annunci con scheda prodotto, al fine di aumentare la quota di clic e, quindi, la possibilità di un maggior numero di clic sugli annunci. I dati che vengono riportati sono aggiornati, per il momento, quotidianamente. La quota di clic (in inglese “click share”) ha lo scopo, dunque, di aiutare l’inserzionista a identificare meglio quanto traffico sta perdendo: una nuova metrica che mostra la percentuale del totale dei possibili clic che si ricevono tramite gli annunci delle campagne Shopping.
Il sistema di Google analizza, così come per la quota impressioni, le aste degli annunci nel corso della giornata, comprendendo le varie aste in cui gli annunci sono stati pubblicati o competitivi. Per arrivare ad una stima corretta, il numero dei clic ricevuti viene – come detto – confrontato con quello dei clic che si sarebbero potuti ricevere.
Il numero di annunci che vengono pubblicati per una query di ricerca e la visibilità degli annunci sono i due fattori che determinano il numero di clic massimo che si possono ricevere, anche se in realtà vi sono altri aspetti che entrano in gioco, come pertinenza, qualità e offerta degli annunci. La quota di clic comprende tutte le aste, includendo quelle in cui gli annunci sono stati competitivi: per questo, non è detto che delle fluttuazioni nel tempo presuppongano la necessità di apportare modifiche.