Il copywriting e le regole di formattazione del testo

Molti utenti hanno iniziato già da qualche anno a proporrei propri contenuti nel web. Magazine, blog e articoli scritti da tutti coloro che hanno un’opinione o qualcosa da dire, sono ormai una consuetudine e spesso una piacevole lettura. A volte, un blog nato un po’ per caso e un po’ per passione, può trasformare l’autore in un influencer, anche grazie ai profili social, primo tra tutti (secondo me) quello su Twitter.

Oggi non svelerò chissà quali misteri parlando di formattazione del testo, ma credo che un ripasso sia sempre utile: spesso si danno per scontate alcune regole, fino a dimenticarle. In egual misura spero di avvicinare qualche neofita alla scrittura sul web.

Iniziamo con il grassetto: indispensabile quando si vuole evidenziare una o più parole chiave in un post. Esso serve  a mettere in risalto i concetti e a guidare la lettura dell’utente: è bene quindi non esagerare, altrimenti non si otterrà l’effetto desiderato, ma il testo sembrerà tutto uguale.

Un’utile metodo durante la stesura di un articolo è quello di usare le liste puntate: rendono più comprensibile ed ordinato il testo, soprattutto quando si parla di più aspetti per un singolo argomento.

In un articolo inoltre è bene dividere il testo in paragrafi, per non stancare il lettore con “discorsi” troppo lunghi. Se iniziamo a parlare di un specifico argomento, però, è bene che il discorso si chiuda nel paragrafo stesso.

Quando si scrive un testo molto lungo e complesso, per rafforzare l’attenzione del lettore tra un paragrafo e l’altro, è utile usare titoli e sottotitoli.

Per quanto riguarda i caratteri, spesso si usa il corsivo. Questo serve quando si utilizzano parole straniere, come il latino e l’inglese (a parte quelle che ormai sono di uso comune). Molto utile anche per aggiungere al testo aforismi e citazioni (che non sono certo farina del nostro sacco).

Personalmente non uso molto il testo sottolineato, in quanto mi ricorda il periodo scolastico, quando usavo questo metodo per studiare. Tuttavia, non mi sento di condannarlo in toto: si può usare tranquillamente se ci sono punti dell’articolo estremamente importanti, senza esagerare.

Sono invece a favore del testo barrato. Seriamente viene usato per informare il lettore di qualcosa che non è più in atto, ma molti blogger (come me) lo usano per far vedere al lettore cosa pensano in realtà dell’argomento. È quasi come dire “in realtà, se potessi direi la stessa cosa in questi termini”.

Infine vorrei ricordare ancora una volta il terribile problema del MAIUSCOLO: sul web un testo o una frase interamente scritti in questo stile sono considerati urlati. Quindi va usato con estrema parsimonia e, anzi, solo se veramente gridereste per esprimere tale concetto. E nella società civile questo atteggiamento è denigrato, vero?

Condividi