I social network provocano insonnia agli adolescenti?

I Social Network, lo sappiamo, sono una gran bella invenzione, ma se mal utilizzati possono provocare veramente un sacco di danni soprattutto ad adolescenti e giovani. È una ricerca dell’Università di Glasgow, in Scozia, a confermarlo e i risultati sono stati esposti durante la British Psychological Society Conference in Manchester.

Il fine della ricerca era verificare se l’utilizzo di web e social prima di coricarsi potesse o meno provocare danni psicologi o conseguenze negative. Gli studiosi, dopo aver analizzato il comportamento durante il sonno e nella fase di risveglio di circa 450 adolescenti con un’età tra i 11 e i 17 anni, hanno potuto testare e confermare quella che oggi non è più solo una tesi: web e social network, se usati nelle ore serali/notturne, provocano insonnia e in alcuni casi depressione e ansia.

Heather Cleland Woods, responsabile della ricerca, ha espressamente dichiarato che risulta evidente che gli adolescenti che utilizzano il web e i social effettuando il login a notte fonda, sono quelli più fragili e esposti a questo pericolo. La soglia di attenzione alle notifiche è sempre alta e impedisce di fatto un sonno rigeneratore. I ragazzi accedono ai social network principali perché affascinati e morbosamente curiosi di sapere e vedere chi ha confermato loro like o apprezzamenti. Se questo non avviene l’autostima cade fino ad arrivare, appunto, a depressione e insonnia. Per combattere queste abitudini ha lanciato anche un hashtag in rete #SleepyTeens.

Heather Cleland Woods interview

Le psicopatologie correlate all’utilizzo del web erano già state teorizzate prima dell’avvento dei social (il problema principale allora era legato allo sdoppiamento di personalità tra avatar e persona reale) e già nel 2011 l’American Psychological Association aveva messo l’accento sui rischi derivanti dall’eccessivo utilizzo dei social che portavano, secondo questa ricerca, addirittura a casi di schizofrenia.

Una soluzione all’insonnia c’è: il tramonto digitale

Cleland Woods, che è anche madre di due bimbi, ha proposto una correzione di questi atteggiamenti che ha chiamato “digital sunset”, cioè “tramonto digitale”. Così come il sole tramonta e si fermano le attività lavorative, facciamo tramontare i nostri devices e dedichiamoci al sonno con pace e serenità. Certo, questa è una soluzione che potrebbe aiutare se seguita con disciplina e metodo. Recuperare i nostri tempi e spazi oltre e al di là delle macchine… questo è forse il significato di quanto questa ricerca insegna (e non solo agli adolescenti o ai genitori, non credi?).

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