Eccoci giunti all’ultima puntata della guida ai 200 fattori SEO che vengono presi maggiormente in considerazione dal motore di ricerca Google. Come già precisato, i punti trattati in questo e in altri post in precedenza sono per la maggior parte frutto di analisi e test approfonditi da parte di esperti SEO. Oggi ci occupiamo fattori SEO a livello di spam off-site.
Solo in alcuni casi Google ha effettivamente dato un proprio parere ufficiale. Per il resto gli algoritmi utilizzati sono in gran parte protetti da brevetti e quindi non c’è la certezza di come funzioni in profondità il motore di ricerca del colosso di Mountain View.
Fattori SEO a livello di spam off-site
- Flusso innaturale di link: un’improvvisa crescita del numero di link è indice della presenza di link fasulli.
- Google Penguin: i portali web che sono stati colpiti dall’aggiornamento Penguin hanno subito una notevole perdita di visibilità.
Approfondisci su wikipedia.org. - Alta % di link di bassa qualità: un elevato numero di link provenienti da fonti categorizzate come Black Hat (come ad esempio commenti su blog e forum) sono indicativi di un tentativo di ingannare l’algoritmo.
- Rilevanza dei domini di riferimento dei backlink: un’analisi eseguita da MicroSiteMasters ha evidenziato come i siti con un elevato numero di link da portali relativi ad ambiti completamente differenti sono particolarmente soggetti a penalizzazioni.
Approfondisci su micrositemasters.com. - Avviso di link innaturali: Google invia migliaia di avvisi “Google Webmaster Tools notice of detected unnatural links”. Questo spesso, anche se non sempre, precede una penalizzazione.
Approfondisci su google.com. - Link con la stessa classe di IP: la presenza di molti link proveniente da siti con IP appartenenti alla stessa classe è indicativo di un tentativo di costruire una rete di portali con scopo finale il link building.
- Anchor Text “velenose”: la presenza di particolari parole, come quelle relative all’ambito farmaceutico, possono essere un segnale di spam o sito hackerato e quindi incidere negativamente sul ranking.
- Penalizzazione manuale: è risaputo che Google sceglie anche la “penalizzazione manuale” come strumento di variazione del ranking: esempio lampante è stata la campagna Interflora.
Approfondisci su searchengineland.com. - Compravendita di link: la vendita di link incide negativamente sul PageRank e sulla visibilità di un sito web.
Approfondisci su searchengineland.com. - Google Sandbox: i siti web che in poco tempo ottengono un numero elevato di link possono essere inseriti da Google nella Sandbox per limitarne temporaneamente la visibilità.
Approfondisci su wikipedia.org. - Google Dance: Dance può temporaneamente mischiare i ranking in modo da verificare se un sito sta effettivamente cercando di “ingannare” il motore di ricerca.
Approfondisci su seobythesea.com. - Disavow Tool: l’uso di Disavow Tool può rimuovere una penalizzazione (da algoritmo o manuale) per i siti ingiustamente colpiti.
- Richiesta di riconsiderazione: una Recondideration Request andata a buon fine può eliminare una penalizzazione.