Quando scriviamo sul nostro sito, la speranza non vana, è quella di essere presi in considerazione dai motori di ricerca, ovvero di ottenere un buon posizionamento. Ma quali sono i requisiti ideali per scrivere contenuti che ottengano un ranking elevato? Sicuramente il caposaldo dev’essere la qualità.
Non possiamo pensare di ottenere un buon posizionamento se non offriamo dei contenuti autorevoli. Non tutti possiamo essere i guru del settore, ma non è impossibile essere considerati fonti attendibili dai motori di ricerca. Come si fa? Sicuramente i link pregressi da noi prodotti fanno la loro parte, ma sono importanti anche i risultati ottenuti tramite social. Un buon livello di sharing, commenti positivi e condivisioni nei social network, aumentano la nostra autorevolezza agli occhi di Google.
Molto importante è anche la bio, la pagina “about” o l’authorship, quella cioè che identifica chi scrive. Nascondere la propria identità se si vuole scrivere un blog da condividere con pochi amici/parenti può andare bene, ma se puntiamo ad un pubblico più vasto, non è certo la scelta migliore. Le fonti citate inoltre, sono considerate utili per capire da dove prendiamo informazioni che vogliamo divulgare.
Inoltre non possiamo esimerci dallo scrivere contenuti utili. L’utilità dei nostri content è una base sulla quale lavorare: forniamo informazioni sufficienti o molto buone per soddisfare i criteri di ricerca su una determinata query? Parliamo di un preciso argomento citando solo Wikipedia, o approfondiamo con maggiore impegno, fornendo consigli utili e pressoché unici? È molto probabile che il posizionamento del nostro sito migliori quando ci impegniamo un po’ di più nella produzione di articoli che aiutino l’utente o che forniscono indicazioni chiare.
Un importante criterio di selezione è la user experience, in parte dovuta al layout del nostro blog… anche l’occhio vuole la sua parte. Un sito si posizionerà meglio se regala un’esperienza di navigazione favorevole per l’utente. I siti in cui è difficile navigare e dove gli elementi della pagina risultano confusi fanno portano gli utenti a lasciare il sito senza visitare altre pagine oltre a quella di atteraggio e questo comporta un alto bounce rate (o frequenza di rimablzo), dato sicuramente tenuto in considerazione dai motori di ricerca per la definizione del ranking.
Attenzione massima anche ai banner pubblicitari: sono spesso fonte di introito monetario per i webmaster, ma non devono penalizzare l’esperienza di navigazione. Elementi che possono ingannare l’utente facendolo cliccare per sbaglio su una pubblicità non solo sono poco simpatici, ma sono penalizzanti a livello di posizionamento. Insomma, non bisogna fare i furbi!
In conclusione, possiamo dire che ancora una volta non è necessario conoscere chissà quali stratagemmi per avere un buon ranking sui motori di ricerca per il nostro sito: produrre contenuti di qualità infatti, sembra ripagare i nostri sforzi.