Qual è la miglior struttura da dare alle pagine del proprio sito per fare in modo di avere URL SEO-friendly? A questa domanda ha recentemente risposto Rand Fishkin, fondatore di Moz.com, e considerato un vero esperto nel settore. Vediamo assieme quindi, quali sono i suoi consigli.
Per quanto riguarda la questione sottocartella/sottodominio, di cui abbiamo parlato anche la settimana scorsa, Fishkin ha un’idea ben precisa: è meglio usare una sottocartella e preferire un dominio di terzo livello solo se “costretti”. Come sempre è bene non esagerare, poiché strutturare un URL con troppe cartelle può creare un aspetto di troppa profondità del sito.
Un altro accorgimento da usare è quello di includere le parole chiave negli URL: in questo modo l’utente legge quello che sta cercando. Inoltre, se l’URL viene utilizzato come link, le keyword potrebbero diventare parte dell’anchor text, ovvero il testo su cui viene inserito il link. Attenzione però a non ripetere troppe volte la stessa parola chiave, perché il link potrebbe sembrare spam e venire penalizzato dai motori di ricerca.
Nel suo articolo Fishkin consiglia di mantenere un URL più leggibile possibile sia per gli utenti, sia per i motori di ricerca, i quali sempre più basano le proprie valutazioni sulla user experience. Su quest’ultimo punto, personalmente, non posso che trovarmi d’accordo: il mio primo blog aveva un URL abbastanza complicato, e diventava un problema farlo ricordare alle persone quando ne parlavo: infatti non ha avuto un grande risultato! Il problema infatti può essere dovuto anche ad un indirizzo troppo lungo: secondo Fishkin, se supera i 100 caratteri dovrebbe essere riscritto, in quanto penalizzato al momento della condivisione sui social. Per accorciare l’URL un consiglio utile potrebbe essere quello di eliminare le stop-word, cioè proposizioni e congiunzioni, che non servono per rendere leggibile l’URL. Importante anche evitare l’uso dei parametri durante la scrittura del vostro URL, sempre per rendere più leggibile lo stesso.
Se nel vostro sito avete prodotto due URL con contenuti pressoché identici è meglio usare il redirect o il rel=”canonical”, per evitare una perdita a livello di ranking. Anche in tal caso però, è bene non abusare dei redirect, poiché alcuni device potrebbero aver difficoltà a visualizzare un blog che ne ha troppi!
Quello che si scrive all’interno del proprio sito e l’URL che indirizzerà l’utente alla lettura sono molto importanti: è per questo che abbinare l’indirizzo web ad un titolo è una buona strategia. URL, headline e meta title dovrebbero essere simili perché un utente che cercherà su Google e troverà tra i risultati la tua pagina vedrà un meta title e un link che, una volta aperta la pagina, si rispecchieranno nell’headline.
Attenzione anche ad non includere caratteri speciali che possono creare problemi ad alcuni browser: evitare ad esempio “+”, “!” e “()”. Anche l’uso dell’hashtag “#” all’interno del url non è consigliabile ed è fondamentale usare il minuscolo. I server Linux/Unix ad esempio, non riconoscono il maiuscolo, generando l’errore “404 Not Found”.
Un ultimo accorgimento: per distanziare una parola dall’altra all’interno del vostro URL, fatelo con il trattino “-“ (da preferire all’underscore “_”) ed evitate l’uso dello spazio ” “ in quanto genera URL contenti la stringa “%20”.