Ci siamo, abbiamo capito in queste tre settimane che i passi basic per utilizzare (bene) Pinterest sono:
- content curation e strategia della nostra board personale = abbiamo una bella bacheca specializzata in “quel” determinato argomento
- cura e dedizione per la nostra community = abbiamo un buon numero di persone da avvisare che ci conoscono e riconoscono la nostra presenza e identità digitale.
Possiamo finalmente creare la nostra board da condividere?
Sì! Ma come? Fermo restando gli step che dovresti già aver fatto (analisi, ecc.), le caratteristiche di una board condivisa fatta bene sono a mio avviso tre, sintetici ma essenziali.
- Originalità del tema, che comunque deve essere in sintonia con ciò che proponi nella bacheca. Ti occupi di giardinaggio? Crea una board dedicata ad un particolare fiore. Ti occupi di parquet? Crea una board in cui pinni solo foto di scarpe che camminano sul parquet. Ti occupi di bio-food? Crea una board con modi originali per tagliare e presentare la frutta. Insomma sii creativo e chiediti sempre “io sarei incuriosito da una board così?” Se la risposta è no… bè…
- Engagement: una board deve spingere a partecipare e magari dare un ritorno all’utente. A ottobre ho fatto un esperimento con la board #librocheconsiglio e ha avuto un discreto successo! Cosa spinge una persona a partecipare? Il fatto che sa che lì troverà solo libri di un certo tema, consigliati da altri utenti (il plus, valore aggiunto) e che visitando questa board, nel tempo, saprà di visitare una piccola biblioteca personale. Ecco un altro bellissimo esempio sulla bacheca Benetton: Benetton trends – spring summer 2012, una selezione fatta dagli utenti di tatuaggi più trendy (vi evidenzio che non parla di prodotti… ma di stile, emozione…).
Una volta definito il tema, guarda la board e chiediti sempre “ma io pinnerei in una board così?” Se la risposta è no… bè… - Coinvolgimento educato e interazione costante: commentare e apprezzare il pin di un utente che si è iscritto alla nostra board e ha perso tempo ad arricchirla impone come minimo interazione, un ringraziamento e se non ne sei convinto chiediti “dopo aver contribuito ad una board di un altro utente, a me piacerebbe ricevere una conferma positiva un apprezzamento? E questo piccolo gesto mi invoglierebbe o no a partecipare nuovamente a quella board?” Se la risposta è sì… bè…
Attenzione però, il circolo è vizioso perché la board, pur essendo condivisa, avrà bisogno di costante cura dei contenuti, di condivisione e arricchimento. I social vivono grazie agli utenti, con gli utenti e per gli utenti. Se questo concetto non entra in testa si continuerà a gestire delle board come delle cartelle asettiche e statiche da verificare ogni tanto, lamentandoci e chiedendoci come mai non cresca il numero dei nostri followers. E poi, scusate, se si chiamano condivise ci sarà un perchè… no?
Per chi vuole un piccolo tutorial sulle board condivise segnalo questo video (in inglese):
Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi, dopo questi post, si cimenterà nella creazione di board condivise. Avvisatemi! Sarà bello e stimolante verificare gli step insieme.
Evviva i social e la cartelle condivise… di chi condivide!
Buon #futurosemplice
Rosa