Come scegliere il servizio AWS giusto?

Quali sono gli aspetti da tenere in considerazione nella scelta di un servizio AWS? Dal momento che AWS mette a disposizione tre strumenti di distribuzione diversi, vale la pena di conoscere i fattori in gioco per prendere la decisione più conveniente.

AWS, acronimo di Amazon Web Services, è un servizio che mette a disposizione risorse di cloud computing economiche e scalabili, all’insegna della più elevata affidabilità. In altri termini, si tratta di una piattaforma di servizi cloud che si fa apprezzare per i suoi numerosi pregi: non solo lo storage di database e la sicurezza della piattaforma, ma anche la distribuzione dei contenuti e la potenza di elaborazione.

Tutte le funzionalità sono messe a punto per supportare crescita e dimensionamento delle attività aziendali: non è un caso che le soluzioni AWS vengano utilizzati da milioni di clienti che hanno bisogno di sviluppare applicazioni più o meno complesse.

La gamma di servizi infrastrutturali IT di questa soluzione cloud è decisamente ampia e variegata, con tariffe a consumo e utility a disposizione su richiesta.

AWS Elastic Beanstalk

Tra i tools, il più immediato può essere identificato in Elastic Beanstalk, che si occupa di realizzare l’infrastruttura AWS necessaria una volta ricevuto il codice applicativo proveniente da una piattaforma (Portuale, PHP, Ruby e così via).

Questo strumento si fa apprezzare per la semplicità del suo pannello di amministrazione, che trova nella flessibilità uno dei suoi punti di forza: insomma, si tratta del servizio più indicato per chi ha pretese esagerate.

AWS CloudFormation

La seconda proposta su cui si può contare è AWS CloudFormation, il cui impiego presuppone la selezione di un livello ambiente: lavoratore o web app.

Il servizio dà ai clienti la possibilità di fornire qualunque tipo di risorsa AWS e di gestirla senza problemi: una volta scelte le risorse (motore RDS, istanza EC2 e tipi di volume EBS, eccetera), il gioco è fatto, anche se c’è bisogno di più tempo per portare a termine la configurazione a livello iniziale.

CloudFormation vanta un’infrastruttura precisa e con una documentazione ottima, il che vuol dire che non ci sono difficoltà particolari dal punto di vista del settaggio.

Se lo scripting dei template può essere annoverato tra i più evidenti punti di forza di questa soluzione, la possibilità di integrare nel flusso di lavoro direttamente Git repos non è da sottovalutare. In sintesi, si tratta di uno strumento consigliato ai team di sviluppo che non vogliono rinunciare all’affidabilità e che hanno esigenze piuttosto approfondite.

AWS OpsWork

Il terzo e ultimo servizio per cui si può optare è AWS OpsWork, che forse è quello con gli standard di qualità più alti, anche in virtù delle molteplici possibilità di personalizzazione che assicura.

Come si può immaginare, si tratta del servizio più complesso, che si fonda su un framework composto da diversi layer: in sostanza, ciascun layer corrisponde a un’istanza EC2 (o anche a più di una) in esecuzione predefinita.

Si può pensare a OpsWork come il compromesso perfetto tra la flessibilità tipica di CloudFormation e la semplicità vantata da Elastic Beanstalk, ed è per questo che questo strumento è raccomandato a tutti gli sviluppatori che devono soddisfare la necessità di modellare le configurazioni delle applicazioni nel modo più veloce possibile.

Le implementazioni consentite sono molteplici e di vario genere, oltre che di livelli di profondità differenti. Insomma, un servizio che è sì complesso, ma che al tempo stesso offre l’occasione di scambiare i vari layer in modo semplice, migliorando il processo e rendendolo più rapido.

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