Il presidente di Netcomm (il consorzio del commercio elettronico italiano) Roberto Liscia ha fatto il punto sull’e-commerce in Italia e in Europa durante lo IAB Forum di Milano, che si è tenuto il 10 e l’11 ottobre al MiCo (Milano Congressi).
Liscia ha innanzitutto sottolineato la nascita dell’Associazione Europea per il Commercio Elettronico, struttura composta da 7 organizzazioni professionali nazionali:
- BeCommerce (Belgio);
- FDIH (Danimarca);
- FEVAD (Francia);
- Netcomm (Italia);
- Thuiswinkel.org (Paesi Bassi);
- Distansehandel Norge (Norvegia);
- Svensk Distanshandel (Svezia).
Il presidente di Netcomm ha poi continuato la sua relazione spiegando che oggi è obbligatorio puntare al mercato unico digitale europeo, una piazza d’acquisto da 500 milioni di potenziali consumatori.
E-Commerce in Italia e in Europa: la situazione
Liscia ha illustrato durante il suo intervento i risultati di alcune ricerche condotte in collaborazione con il Politecnico di Milano.
- Circa 12 milioni di italiani comprano online. Il 90% circa dà un voto pari a 7 su 10 alla shopping/e-commerce experience (esperienza d’acquisto).
- Solo l’81% dei ragazzi italiani dai 16 ai 24 naviga regolarmente in Rete. Questo impedisce che la cultura agli acquisti online si radichi anche nei più giovani. La media negli altri paesi europei è quasi del 100%.
- Solo il 4% delle imprese italiane vende online, rispetto al 10% delle altre realtà commerciali europee.
- Gli utenti italiani comprano di più sui siti di e-commerce stranieri, come eBay, Amazon e Apple Store.
- Il 92% degli utenti prima di comprare nei negozi fisici fa delle ricerche su Internet. È dunque indispensabile creare e rafforzare la propria presenza online.
- Il 20% degli acquirenti europei e l’8% degli italiani usano smartphone e tablet PC per cercare informazioni, studiare il prodotto e trovare opinioni utili allo shopping online.
- È indispensabile fornire diverse modalità di pagamento, in modo che l’utente possa utilizzare quella a lui più consona.
Conclusioni
Molto è stato fatto, e molto è ancora da fare. L’Italia ha però tutti i requisiti e tutta l’abilità tecnica per prevalere ed eccellere in questo settore.
I punti chiave per crescere sono 3:
- accrescere l’alfabetizzazione informatica;
- potenziare gli investimenti tecnologici;
- diffondere la cultura del social e dell’e-commerce.