Cos’è e come aprire un ecommerce in dropshipping

Quando si decide di aprire un ecommerce, è bene valutare anche i rischi che questo comporta. Ci sono delle soluzioni che possono limitare i costi e diminuire i rischi di impresa, una tra tutte è il dropshipping.

Il dropshipping è un metodo di vendita piuttosto semplice: esso prevede l’offerta – da parte dell’eshop – di un prodotto non presente materialmente in magazzino. Una volta che il cliente ordina la merce, il venditore provvede a richiedere al proprio fornitore, il dropshipper, l’oggetto in questione. Sarà quest’ultimo a spedire la merce al cliente finale. Per il gestore dell’ecommerce, basteranno quindi un pc e una connessione internet veloce per gestire il suo business.

I vantaggi per chi possiede un ecommerce in dropshipping sono molteplici. Per prima cosa, i costi di magazzino non esistono più, in quanto i prodotti non vengono acquistati e conservati in un luogo fisico per poi rivenderli al consumatore finale, ma vengono acquistati dal fornitore post-vendita. Per quanto riguarda il fornitore lavorare come dropshipper gli permetterà di evitare costi di pubblicità e gestione clienti. Sarà infatti il proprietario dell’ecommerce ad occuparsi di commercializzare e far conoscere a potenziali clienti il prodotto in questione.

Sebbene il dropshipping sia un metodo di vendita piuttosto vantaggioso, non è privo di qualche rischio. I costi di magazzino e spedizione per l’ecommerce siano azzerati, ma la percentuale di ricarico nella vendita deve essere del 40-60% per poter rimanere competitivi sul mercato e avere un margine di profitto.

È inoltre fondamentale scegliere un fornitore che rispetti tempi e modi di consegna per garantire alti standard verso il cliente finale: se vi sono disservizi, infatti, è la reputazione dell’eshop a risentirne e la gestione dei reclami ricade inevitabilmente su di esso, non certo sul dropshipper.

Aprire un ecommerce in dropshipping è comunque un buon metodo per avere successo a patto che si seguano alcuni accorgimenti: stipulare accordi chiari con i fornitori, che limitino le responsabilità legali in caso si disservizi (per questo è preferibile scegliere delle aziende italiane per collaborare) e puntare su prodotti di nicchia, in modo che la strategia e la pianificazione siano orientati su un target di clientela ben definito.

Un altra scelta vincente è quella di affidarsi ad una società specializzata, che aiuti con l’apertura della partita IVA e che  dia un valido apporto per la gestione dei rapporti con i fornitori. Idealmente, si potrebbe stipulare un accordo che preveda un investimento di quest’ultima nell’ecommerce in cambio di una piccola percentuale sul venduto. In questo modo il dropshipping potrebbe essere la chiave di volta per il successo del’ecommerce sul mercato online, sempre più vasto e – si spera – redditizio.

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