Abbiamo parlato di tanti social, in questa rubrica, ma all’appello ne manca uno che sta diventando sempre più importante: Instagram. Ma come districarsi in questa rete di hashtag e cuoricini? Come può un’azienda sfruttare un social che può essere utilizzato solo da mobile e non consente la condivisione di link nei post?
Una sfida non da poco, direi.
Instagram, per i pochi che non lo sapessero, è un social che permette esclusivamente la condivisone di foto e piccoli video corredati da una didascalia e dagli hashtag. Come abbiamo già visto, le foto sono il contenuto più apprezzato e più immediato su tutti i social per la loro forza comunicativa immediata, per questo motivo Instagram è un mezzo utilissimo alla costruzione della Brand Awareness.
Ma la domanda resta: come fa un brand ad ottenere followers? Semplice: con gli hashtag e con l’engagement. Facciamo un esempio pratico.
Instagram e il mondo del food
Su Instagram sono molto attive le community di appassionati di cibo: vi dico solo che i post che contengono l’hashtag #food sono più di 180 milioni. Ma anche #foodporn, #foodgasm, #foopics e #foodstagram sono utilizzatissimi. Questo significa che per un ristorante, un locale, un bistrot o un pub l’audience potenzialmente interessata ai propri prodotti è immensa. Basta utilizzare i giusti hashtag per immettersi nello stream di tutti coloro che condividono questo interesse.
Tutto qui? No, ovviamente. Un conto è far sì che la foto venga vista da un pubblico il più ampio possibile, un altro è che la foto resti impressa ai follower. Più i contenuti sono interessanti, più generano like e commenti, più l’account che li pubblica diventa visibile nella tab “Esplora” e quindi facilmente raggiungibile dagli utenti che ancora non sono follower.
Il grande potere di Instagram risiede proprio qui, nella sua semplicità: scatti la foto, scegli il filtro, scrivi la didascalia, inserisci la foto nel suo ambito tramite gli hashtag et voilà… la pubblicazione è fatta.
Sembrerebbe tutto rose e fiori, giusto? Un social dove tutto quello che si deve fare è pubblicare “belle foto” (e diciamolo, con i filtri non è poi così difficile…) e scrivere il giusto hashtag. In realtà, come vi ho accennato sopra, le difficoltà per chi si occupa di social media marketing non sono poche: non vi è la possibilità di ricondividere una foto, non si possono inserire link, non è possibile programmare la pubblicazione di contenuti… insomma, tutto quello su cui si basano le strategie degli altri social non sono applicabili su Instagram.
Tutto ciò rende Instagram un mondo a parte, dove vince davvero il contenuto più interessante e meglio realizzato. Una sfida difficile, certo, ma sicuramente tra le più interessanti dell’attuale panorama social.
E voi? Siete #igers oppure no?