Ognuno di noi, a seconda della propria esperienza, ha dovuto pensare a come elaborare un’analisi SEO. Questo perché, spesso, ci troviamo a mettere le mani su siti già esistenti, magari anche vecchiotti oppure sviluppati da un fantomatico “cugino” che tanto infastidisce gli addetti ai lavori del web.
Senza elaborare un’analisi SEO, per esperienza personale, si rischiano bruttissime sorprese e nella stragrande maggioranza dei casi il preventivo firmato diventerà una vera e propria arma contro di voi.
A seconda del progetto, le analisi possono cambiare notevolmente. In questo post ci concentreremo su quelli che io definisco i fondamentali per poter valutare realmente su cosa dovrò lavorare.
Alberatura
L’alberatura è la struttura del sito: a seconda dell’argomento trattato e quindi della competizione in SERP dobbiamo avere dei contenuti ben organizzati e dovremmo riuscire a ricondurre le pagine ad un diagramma ad albero.
Ad ogni parola chiave principale deve corrispondere una pagina di testo e le pagine di II, III e IV livello (quando si ha a che fare anche con schede prodotto) ad essa collegata devono avere attinenza fra loro.
Struttura
Potete scrivere tutti i contenuti di qualità del mondo, ma se non rispettate le regole di costruzione di un sito, la vostra possibilità di indicizzazione sarà molto scarsa.
Per stare sereni, vi consiglio di utilizzare questa infografica di Moz che riassume velocemente ciò che dovete controllare per evitare errori grossolani.
Riepiloghiamo quindi gli step per la verifica:
- title presente e compilato correttamente in tutte le pagine?
- meta description presente e compilata e diversificata per tutte le pagine?
- ancora e nofollow gestiti per tutti i link?
- alt associato a tutte le immagini?
- HTTP Status Codes gestiti?
- canonical gestito per le pagine con URL multipli?
- URL SEO-friendly?
- Google Analytics e Google Search Console configurati?
Dovete verificare tutto. Se poi riuscite a controllare che ci siano tutti i campi richiesti nel robots.txt e nella sitemap.xml, ad evitare che ci siano troppe chiamate JavaScript e a richiedere al web master che non ci siano CSS inline ancora meglio.
Velocità
È molto importante che il server risponda velocemente alle chiamate (affidatevi quindi ad un provider affidabile), ma lo è altrettanto comprimere file e immagini presenti. Più leggeri siamo maggiore è la velocità di caricamento della pagina.
Senza questa attività aumenta la possibilità di rimbalzo e il motore di ricerca, a prescindere, penalizza il vostro sito. Non darebbe mai al suo utente la possibilità di atterrare in un sito lento a caricarsi.
Google Analytics e Google Search Console
Spesso mi capita di arrivare da clienti che non ne conoscono nemmeno l’esistenza: malissimo! Entrambi gli strumenti sono fondamentali per avere una reale panoramica dello stato del nostro sito: il comportamento dell’utente lo leggiamo da qui e come stiamo andando con il posizionamento pure.
Chi sviluppa il sito dovrebbe configurare Google Analytics e Search Console immediatamente e darvi, quantomeno, un accesso da visitatore. Sono i vostri occhi sul mondo, potete capire davvero come migliorare l’esperienza di navigazione del vostro potenziale cliente, come raddrizzare il tiro e verificare se ci sono errori gravi che non permettono la corretta indicizzazione.
Contenuti
Chi pensa di posizionarsi senza aver investito nei propri contenuti o ha speso tutto il suo budget in pubblicità a pagamento oppure deve mettersi il cuore in pace e cominciare a scrivere e gestire i testi per il sito.
Non smetterò mai di dirlo: la SEO non è morta, è viva e vegeta e probabilmente è sempre più complessa. Non basta il figlio che ha frequentato l’istituto tecnico per perito informatico né la stagista che fino al giorno prima emetteva le bolle in pesa.
Per apparire nei risultati di Google e degli altri motori di ricerca bisogna saperlo fare. Attivatevi per mandare i vostri figli e stagisti a corsi professionali dopo aver quantomeno pensato di lasciare la prima stesura a chi scrive di mestiere, oppure affidatevi ad uno professionista (come la sottoscritta). Inizialmente potrebbe costare, ma la possibilità che vi restituisca un lavoro migliore e spendibile è sicura.
Il “fai da te”, colui che vi promette 4 paginette a 300€, il webmasterino che sbarca il lunario con un tema WordPress risistemato a 600€, procurano solo danni.
Ciò che ho appena elencato non è esaustivo, si potrebbe scrivere un libro in merito e sono pronta a farlo se qualcuno ha voglia di provarci con me, ma potrebbe esservi utile per due motivi: controllare l’operato della persona che vi segue online e avere un’idea di come elaborare un’analisi SEO con gli elementi necessari e indispensabili.
Alla prossima e buon #SEOSPIRITO a tutti!