Una crescita vorticosa, capace di superare le più rosee aspettative. In soli dodici mesi il settore dei portali web e hosting ha registrato un incremento delle imprese attive pari al 50%. I protagonisti del fenomeno sono imprenditori prevalentemente under 40, in buona parte di sesso maschile. Ma anche le donne non mancano, ritagliandosi un 16% della torta. A elaborare le statistiche ha provveduto la Camera di Commercio di Milano, attraverso i dati del registro imprese.
Abbiamo già detto quanto questo nuovo strumento sociale sia importante per l’utente che naviga e fa ricerche su Google, ed proprio per questo, che un buon Webmaster debba mettere a disposizione il Pulsante +1 anche sulle sue pagine; è un servizio che da ai suoi visitatori, servizio che verrà sicuramente apprezzato e che può portare al Webmaster un po’ di visibilità in più.
Lo scopo di tutti i webmaster e SEO è quello di attirare il maggior numero di visitatori verso il proprio sito e Google +1 è pensato proprio per questo.
Migliora a vista d’occhio il rapporto tra gli italiani, internet e il commercio elettronico. Si interpretano in questa maniera i risultati dell’ “E-commerce Consumer Behaviour Report 2011”, rapporto stilato dall’agenzia ContactLab e dal consorzio Netcomm, entità che si occupano di studiare ogni anno l’evoluzione degli scambi commerciali in rete.
Oggi parleremo di plugin WordPress dedicati alla stampa di articoli e contenuti presenti all’interno del nostro blog o della nostra testata. I plugin WordPress per stampare sono una componente tecnica accessoria finora poco considerata, ma che può risultare utile per offrire valore aggiunto all’utente (o essere impiegata in progetti particolari).
Dopo esserci occupati delle linee generali e del profilo personale, concludiamo la prima parte dedicata all’introduzione per “non addetti ai lavori” di questa guida a Google Plus con una serie di FAQ con diverse informazioni necessarie all’utente per poter utilizzare al meglio le potenzialità del Pulsante +1. Domande e Risposte scritte tenendo prendendo spunto direttamente dalle informazioni che Google stessa fornisce.
Quella dello shopping on-line è una realtà sempre più viva, e vitale per il mercato. Le statistiche elaborate dall’Unione Europea dicono che negli ultimi cinque anni sono raddoppiati gli acquisti di prodotti e servizi via Internet. Una realtà consolidata soprattutto nelle nazioni settentrionali e occidentali del continente, quelle ovvero a maggior tasso di sviluppo e benessere. L’incremento degli acquisti cibernetici è dovuto anche agli accresciuti livelli di penetrazione della rete: secondo gli ultimi dati Eurostat, l’accesso al web dei nuclei familiari ha raggiunto nel 2010 il 70%.
In questo tutorial WordPress vedremo come trasformare in scala di grigio, e in automatico, le immagini caricate in post e pagine del CMS.
Secondo quanto prevede la legge italiana, la Partita Iva, quella stringa di undici cifre che codifica la titolarità di una libera professione, dal 2001 deve essere riportata su ogni sito web. Tuttavia un rapido focus sui motori di ricerca rivela come siano numerose le realtà aziendali che ancora non rispettano questo obbligo. Normative alla mano, il comma 1 dell’art. 35 del DPR 633/72 precisa tra l’altro che la Partita Iva deve essere indicata “nella home-page dell’eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto”. La soluzione? Un giro di vite al ritmo di controlli rigorosi e sanzioni pesanti.
In seguito all’approvazione della manovra finanziaria, avvenuta la settimana scorsa, che modifica l’aliquota IVA del 20% portandola al 21%, ripubblichiamo la “versione aggiornata” del nostro articolo su come gestire le aliquote IVA in Magento.
Quando, navigando su internet, ci si imbatte in una animazione 3D piuttosto complessa e il nostro spirito da esploratore del web ci spinge a fare click con il pulsante destro del mouse su di essa per capire se è realizzata in Flash…
Facebook, Twitter, LinkedIn: i social network attirano ogni giorno un maggior numero di persone, soprattutto di sesso femminile. Così ci dicono i risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti dal “Pew Internet & American Life Project” . Se nel 2005 solo il 5% degli utenti del web sceglievano di visitare siti di social networking, ora il 55% degli internauti è iscritto e, negli adulti, addirittura il 65% afferma di utilizzarli spesso. Anche se le preferenze vanno ancora per motori di ricerca e servizi di e-mailing.
Quella che fino a poche settimane fa sembrava fantascienza sta per divenire realtà. Facebook e Twitter hanno deciso di correre a braccetto, o meglio di condividere funzionalità che permettano ad entrambi i social network di fidelizzare un numero sempre maggiore di internauti. E, soprattutto, di contrastare l’avanzata di un avversario minaccioso come Google +.
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