Parliamo in questo approfondimento di e-commerce, inteso come arma di potenziale successo per le aziende, piccole e grandi che siano. Il canale di vendita elettronico si presenta infatti come una grande possibilità per incrementare i fatturati provvedendo a mettere in vendita beni e servizi on-line. Grazie ai pagamenti on-line il compratore può acquistare, stando comodamente a casa, ciò che desidera che gli verrà recapitato direttamente a domicilio. Come le regole non scritte del commercio insegnano, valgono i principi del passaparola e dei consigli d’acquisto degli altri utenti telematici.
In un solo lustro, dai 130 exabyte del 2010, entro il 2015 si passerà a 1,6 zettabyte annuali, ovvero 22 trilioni di ore di musica streaming, 5 trilioni di ore di conferenza aziendale via webcam o 1,6 trilioni di ore di streaming video in alta definizione. Sono questi i numeri in prospettiva del traffico cloud computing globale, secondo la ricerca Global Cloud Index stilata dall’azienda Cisco.
I numeri parlano da soli : 135 milioni di membri, un fatturato in rapida impennata (+126% solo nell’ultimo anno), 1800 dipendenti sparsi nelle principali città del mondo. Ora il social network LinkedIn espande i suoi gangli a Milano, con un ufficio commerciale in zona Stazione Centrale che avrà il compito di aumentare la vendita dei prodotti enterprise della compagnia sul mercato italiano. Già, perchè il Belpaese di presenta come un terreno di sviluppo piuttosto fertile, con i suoi due milioni di utenti registrati e un segno +107% nel solo 2011. I dieci dipendenti di LinkedIn Italia avranno l’incarico soprattutto di portare nuovi clienti proponendo alle aziende le soluzioni disponibili. Dal supporto alla ricerca del personale, dal marketing fino all’advertising.
Risparmio per il portafoglio, comodità, possibilità di reperire merci non sempre proposte dal mercato nazionale. Sono questi i paradigmi che inducono un numero crescente di consumatori italiani ad acquistare on-line. Da postazione fissa o utilizzando i supporti che consentono di concludere delle operazioni anche in mobilità. La conferma arriva da una ricerca di mercato, realizzata dall’istituto Gfk Eurisko, sulla base di un campione ampio e variegato di cittadini. Tra gli intervistati, il 30% ha concluso negli ultimi 3 mesi delle operazioni sul Web.
Una vera e propria rivoluzione, in grado di trasformare l’informatica, la struttura organizzativa delle aziende, la filiera della distribuzione, gli incarichi degli operatori telefonici. Ad innescare questo effetto domino è e sarà la tecnologia del cloud computing, ovvero quell’insieme di tecnologie che sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, permettono di memorizzare, archiviare ed elaborare dati mediante l’utilizzo di risorse hardware/software distribuite in rete. Un processo che sta prendendo avvio nelle grandi aziende, ed è destinato a coinvolgere anche le PMI.
Google Plus apre le porte alle aziende italiane. O meglio, sono le stesse aziende che strizzano l’occhio alle pagine business appena implementate nel social network di Mountain View. Barilla, ad esempio, ha iniziato con la pubblicazione di un album fotografico visibile su internet. Benetton propone un video, Fiat invece un diario dei ricordi alla guida per tutti coloro che hanno guidato una Panda. L’elenco dei brand noti prosegue con Alitalia, Tim, Vodafone Italia e Juventus.
Una fetta del Prodotto Interno Lordo pari al 4 per cento. Entro il 2015 potrebbe arrivare a tal risultato la web economy in Italia, così almeno sostengono i risultati dell’indagine condotta dal Digital Advisory Group. Conosciuto con l’acronimo di DAG, il gruppo promosso da American Chamber of Commerce in Italy si compone di una trentina tra aziende, enti pubblici, organizzazioni e università. Tutte orientate a sviluppare il potenziale dell’economia digitale.
In questo tutorial vedremo alcuni strumenti e metodi antispam per WordPress. L’invio e la ricezione di contenuti spazzatura sono uno dei problemi che maggiormente affliggono gli editori e gli utenti: combattere lo spam negli indirizzi e-mail in chiaro e nei commenti è pertanto un’operazione necessaria per mantenere in salute la nostra piattaforma.
Un insieme di tecnologie che permettono, sotto forma di un servizio offerto da un provider al client, di memorizzare, archiviare o elaborare dati grazie all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in rete. Parliamo, in altre parole, di Cloud Computing, strumento che in Italia raccoglie sempre più aziende proselite, soprattutto per quanto concerne la salvaguardia dei dati. Così sostiene l’indagine “Insights: Data Protection and the Cloud 2011” elaborata da CA Technologies sulla scorta di numeri inequivocabili: preso in considerazione un campione di realtà produttive, l’81% ha dichiarato di aver mantenuto costante o aumentato nel 2010 il budget per la protezione dei dati. Gli altri, intesi come il restante 19%, intendono invece accodarsi in breve tempo.
Una lotta sempre più serrata, dove il settore multimediale sta offrendo risposte più incoraggianti rispetto a periodici e quotidiani. Parliamo di pubblicità, un mercato da 9 miliardi di euro all’anno, di cui 1,2 raccolti attraverso le inserzioni su internet. I numeri arrivano da Iab, associazione internazionale dedicata allo sviluppo della comunicazione interattiva, che per il 2012 è pronta ad azzardare una previsione sensazionale: il canale web conoscerà un incremento di altri 10-15 punti percentuali, il che consentirà di superare nella raccolta di spot media storici come la radio e la carta stampata. Un sorpasso significativo anche dal punto di vista industriale.
Smartphone, tablet, connected Tv, social network e Apps: sono queste le nuove frontiere che la rete Internet offre per il sistema Italia. Questo il quadro dei mercati digitali consumer, evidenziati da un’indagine dell’Osservatorio SMAU – School of management del Politecnico di Milano. I dati dell’anno 2011 parlano da soli, con una crescita di ben 11 punti percentuali rispetto al 2010, per un giro di affari pari a 14 miliardi di euro.
Nel mese di agosto la sicurezza di WordPress è stata minacciata da TimThumb Hack, un problema relativo all’omonimo script per il resize di immagini, risolto con l’aggiornamento a TimThumb 2.0.
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