Sarà presente anche Artera alla settima edizione dell’Netcomm eCommerce Forum, il più autorevole evento dedicato al commercio elettronico, in programma giovedì 16 maggio a Milano. Tra i padiglioni del Mico – Milano Congressi di via Gattamelata la nostra azienda presenterà i propri servizi dedicati al software Magento, il CMS più utilizzato per la realizzazione e gestione di strumenti ecommerce.
“Condividere” sulle pagine dei social network è divenuto il metodo più efficace per diffondere notizie, informazioni, gusti e interessi. Le utenze private lo hanno capito da tempo, appare invece più lenta la conversione delle testate giornalistiche alle nuove abitudini. Almeno così ci dice il campione d’indagine scelto da Blogmeter, società di analisi dei social media e del passaparola online.
Entro il 2015, un cittadino comunitario su due e una Pmi su tre effettueranno compravendite online, con una diffusione crescente del mobile payment, ovvero l’abitudine ad effettuare acquisti tramite smartphone e tablet. Sono queste le previsioni tracciate dall’Unione Europea in tema di commercio elettronico, per la presenza sempre più forte delle nuove tecnologie e la crescente attenzione dei consumatori per i prezzi dei prodotti.
Non conosce crisi il settore del commercio elettronico, che invece continua a ritoccare verso l’alto i dati di fatturato. Merito di una nascente e fervente scena nazionale, il cui potenziale potrà ulteriormente crescere nei prossimi anni. Ma i competitors del Belpaese non si accontentano, e iniziano a guardare anche verso l’estero, così riferisce l’indagine realizzata da Adobe Systems insieme allo Studio Casaleggio Associati.
Il cloud computing sarà uno strumento fondamentale per il successo delle aziende nei prossimi mesi. A sostenerlo è il 99% dei Cfo intervistati per conto di Google Enterprise Italia. La scelta di porre al centro dell’indagine i responsabili finanziari delle aziende non è certo casuale, perchè queste figure già ora rappresentano parte integrante dei processi decisionali che portano all’utilizzo di soluzioni ad hoc all’interno delle imprese.
Ritardi ciclopici nell’istruzione e nell’innovazione, evidente debolezza dell’iniziativa del Governo e delle autorità regolamentari nel promuovere un “volano” imprescindibile per la competitività. Risultato? L’Italia si mostra un paese poco vantaggioso per gli investimenti nel settore digitale. Per la precisione, il Bel Paese al momento naviga intorno alla 48esima posizione mondiale nella classifica stilata da tre enti.
Entro il 2015 raddoppieranno le aziende che ricorrono alla tecnologia cloud computing, via via che i business leader sfrutteranno la rapida disponibilità dei dati e la crescente popolarità dei social media. È quanto sostiene un nuovo studio pubblicato da IBM, secondo cui i competitor che seguiranno la scia della “nuvola” digitale avranno un vantaggio significativo nella corsa all’introduzione di nuovi prodotti e servizi.
Se il mercato italiano dei media segna una generale tendenza al ribasso (-1% a 16,7 miliardi di euro), questo è dovuto alla crisi soprattutto dei tradizionali strumenti di diffusione, ovvero stampa e radio. Dall’altra parte c’è infatti un mondo, quello dei new media, in forte ascesa. Smartphone, tablet, connected tv, social network e telefonini hanno fatto registrare un +7% che sicuramente può confortare.
Dalle promesse si sta passando ai fatti. Verrà discusso entro giugno il decreto legge “DigItalia”, lo strumento che il Governo Monti vorrebbe utilizzare per lanciare definitivamente lo sviluppo del digitale nel Belpaese. Il comparto di 101 iniziative sarà una sorta di summa delle proposte emerse dalla famosa “cabina di regia” dell’Agenda Digitale che ha il compito di trovare idee e soluzioni per digitalizzare l’Italia e rispettare gli impegni dell’Agenda Digitale Europea.
La sigla “.eu” convince sempre di più gli utenti della rete. I numeri parlano chiaro, il dominio rilasciato dall’organizzazione EURid negli ultimi 5 anni ha continuato a registrare un tasso di rinnovo superiore all’80%. Un trend, quello delle registrazioni, che ha messo a segno un +3% nel 4° trimestre 2011, la maggiore crescita dal 1° trimestre 2010. Il dato è valido per 23 dei 27 Stati membri dell’UE e in particolare a Malta, in Austria e in Francia.
In che direzione si muove internet? Quali sono i servizi maggiormente apprezzati e richiesti dagli utenti? Le stime per il 2012 dicono che le direzioni principali sono i social network (di massa e di nicchia), gli strumenti di geolocalizzazione, il mercato mobile, il riconoscimento vocale e i tablet low cost. Grazie a smartphone e tablet, Internet esce sempre più dai computer per avvicinarsi alle attività del mondo esterno.
Segnali di risveglio, dal settore dell’Information Technology. Per una volta l’Italia non passa all’onore delle cronache come fanalino di coda o paese costretto a rincorrere affannosamente la scia tracciata dal mondo occidentale. Come rivela lo studio Global Cloud Computing Scorecard di BSA, lo Stivale occupa al momento la terza piazza in Europa – la sesta a livello mondiale – in relazione alle politiche nazionali che favoriscono lo sviluppo del cloud computing.
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