Entro la fine del 2012, la spesa mondiale nel settore informatico dovrebbe raggiungere i 3,6 trilioni di dollari. La stima arriva da Gartner, società leader nella consulenza strategica, che ha preso contatti con il 75% delle 500 principali organizzazioni a livello globale, e 200 segmenti di mercato. Secondo gli analisti, in termini di crescita, la parte del leone la faranno gli investimenti nel cloud computing, quella complessa serie di tecnologie che hanno lo scopo di offrire ai clienti una serie di servizi (come per esempio elaborazione o archiviazione dati) attraverso dei provider.
Diffusione a braccetto con i device mobili
Nelle elaborazioni viene incluso il dato relativo al cloud nelle aziende, un mercato che raggiungerà i 109 miliardi di dollari nel 2012. Il cloud consumer, riguardante i dispositivi mobile e i PC, non è da meno: entro il 2013 il 90% di questi terminali garantirà l’accesso alla nuvola digitale. Un’impennata vertiginosa, parallela alle vendite dei device, e sostenuta dal maggior utilizzo di servizi come Dropbox o Gmail, ormai presenti quasi di default sui dispositivi.
Per quanto concerne le utenze business, il successo è e sarà sempre più assicurato dalla possibilità per le aziende di trasferire nella cloud i servizi più “pesanti”, quelli che sostanzialmente consumano il maggior spazio nei data center. Gartner stima che il range di opzioni possa estendersi anche alle attività telefoniche, trasferite nel cloud tramite sistemi VOIP che abbattono i costi di gestione.
Nella nuvola le opportunità “scaccia-crisi”
Parlando sempre di aziende, il settore delle telecomunicazioni continuerà ad essere quello che assorbe le maggiori quote di budget. Elevata la richiesta e la redditività dei servizi di consulenza, con i “Big Data” e gli Analytics destinati a ricoprire in futuro un ruolo sempre più cruciale. La crisi economica ha sì coinvolto anche il settore tecnologico ma è altrettanto vero che esso risulta uno dei più flessibili alle esigenze di mercato ed in continua evoluzione. Tendenze che garantiscono maggiori opportunità di rilancio, e generano di continuo posti di lavoro. In Italia è soprattutto la nuvola virtuale, in questo momento, a fornire un’ancora di salvezza: le aziende del settore sono in continua ricerca di personale ad elevata specializzazione, i cosiddetti “talenti del cloud”.