Non conosce crisi il settore del commercio elettronico, che invece continua a ritoccare verso l’alto i dati di fatturato. Merito di una nascente e fervente scena nazionale, il cui potenziale potrà ulteriormente crescere nei prossimi anni. Ma i competitors del Belpaese non si accontentano, e iniziano a guardare anche verso l’estero, così riferisce l’indagine realizzata da Adobe Systems insieme allo Studio Casaleggio Associati.
Potenziale ancora non sviluppato
L’obiettivo è quello di creare delle economie di scala sufficienti a contrastare la concorrenza internazionale. In Italia, l’e-commerce ha registrato nel 2011 un valore di circa 19 miliardi di euro, suddiviso principalmente tra gli ambiti del tempo libero (soprattutto gioco d’azzardo), turismo e assicurazioni. Ora però si avverte l’esigenza di ampliare il raggio d’azione oltre i confini, un’opportunità sinora poco sfruttata. Significativi i dati raccolti dallo studio: il 33% delle aziende non vende i propri prodotti o servizi fuori dall’Italia, mentre chi è presente si gestisce in modalità variegate, puntando soprattutto sul sito internet aziendale, in lingua italiana o meno frequentemente tradotto in diverse lingue. Il 5% delle società possiede invece punti d’appoggio o sedi all’estero e il 13% sfrutta le strutture gestionali offerte dalle realtà multinazionali.
L’evoluzione delle strategie di promozione
Secondo gli esperti di Adobe, l’e-commerce rappresenta un canale strategico per le aziende che desiderano raggiungere il proprio target in modo efficace e differenziato permettendo un alto tasso di conversione da utente a cliente. Sono le attività di keywords marketing – SEO a ricevere in questo momento le principali risorse di budget destinate al comparto “Marketing e Comunicazione”. In ordine si dispongono e-mail marketing, attività di social media, presenza nelle aree di shopping o siti comparatori di prezzo, infine attività legate ai media tradizionali, investimenti in banner e sponsorship. Le strategie di promozione, rispetto a qualche anno fa, stanno fortemente cambiano.
Concludiamo accennando alle realtà estere in cui sono presenti i brand italiani. Al momento il circuito è limitato all’Europa Settentrionale ed Occidentale, con in testa Germania, Francia e Svizzera. Nel mirino ci sono invece i contesti in espansione, quali l’Oriente Asiatico e l’America Latina.