Sono i social network l’ultima frontiera della vendita di prodotti commerciali sul web. Non si tratta di un esperimento, ma in certi casi è già realtà, come dimostrano i risultati positivi conseguiti da importanti brand come Diesel, Levi’s, Disney e Pizza Hut. Marchi che prima di altri hanno intuito le potenzialità di Facebook, che hanno investito risorse e vagliano innovative formule di contrattazione con i clienti.
Blomming e il canale del negozio on-line
Il successo dell’E-commerce “sociale” ha determinato la nascita di società che permettono di trasferire il proprio negozio online sulle pagine di Fb. Se prima il problema era la convivenza tra il canale fisico e quello virtuale, ora bisogna allargare la propria presenza su Internet andando in cerca di luoghi popolati, pieni di traffico, come Facebook o il marketplace di Amazon.Un esempio ce l’abbiamo in casa, con la start up Blomming: in un paio di mesi ha attivato circa 600 negozi sul social network con cataloghi per oltre 13mila prodotti. L’accesso è semplice e gratuito, almeno per ora. I guadagni derivano dalle percentuali sul venduto.
I clienti esprimono un parere, Madai li accontenta
Altri cervelli sempre di casa nostra hanno deciso di percorrere una diversa. Partendo dal presupposto che online i dati dei clienti sono la merce più richiesta, due giovani hanno realizzato un sistema secondo il quale più si forniscono indicazioni sui propri consumi più si ottengono sconti per l’acquisto di prodotti. In questo modo ha preso forma Madai. Attiva in Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna e Sudafrica, si interfaccia con aziende e marchi senza intermediari. Ha sede opeativa a Londra, è pronta per l’ingresso sui social network e prepara widget che dovrebbero comparire online sulle pagine dei produttori dedicati alla vendita di prodotti.
La procedura è semplice. La base è rappresentata dal prezzo del prodotto: Madai chiede al cliente se gli sta bene. In caso di risposta negativa, è possibile accedere a un questionario e a un altro livello di richiesta di informazioni (la percentuale massima di sconto è decisa dall’azienda) che consentono di abbassare ulteriormente lo scontrino.