Ammonta a 8,5 miliardi di dollari l’investimento che Microsoft ha deciso di avallare per far suoi i “servigi” di Skype. L’Internet Phone Company da 663 milioni di utenti passa sotto l’aura protettiva del marchio di Redmond, che ha in mente un progetto ambizioso e proiettato sul futuro.
Connessioni integrate, vocali e visive
Microsoft vuole inserire Skype nelle tre branche dell’offerta che oggi l’azienda propone ai consumatori: Windows, Xbox e WinPhone. Partendo dal pc del lavoro — con l’integrazione video della chat Messenger e di Office — sino alla console di casa — dove Skype potrebbe dialogare con Kinect — passando per lo smartphone, con il servizio di Voip che farebbe le veci di Google Voice per i terminali Android e di Facetime su iPhone/iPad. Nelle idee del colosso ci sarebbe dunque la realizzazione di un ambiente integrato e interconnesso, a livello vocale e visivo.
Potenziale da fuoriserie, con qualche tara
Di fatto Microsoft ha messo sul piatto 14,7 dollari per ogni utente reale di Skype, decisamente inferiori ai 45,6 pagati da eBay nel 2005. Le basi per il potenziale affare ci son tutte, sorrette dai numeri con cui si propone oggi Skype. Più di 8 milioni dei suoi utenti hanno in essere un servizio a pagamento, mentre il fatturato 2010 ammonterebbe a 860 milioni di dollari. Ci son da registrare però anche delle perdite, nell’ultima annualità pari a 7 milioni: un dato che si spiega con le difficoltà a monetizzare il ricco audience che ruota intono all’offerta di servizi internet.
Facebook potrebbe fregarsi le mani
Al momento chi può salutare con soddisfazione la mossa Microsoft è Facebook. Gli analisti lo danno per ora come il grande vincitore della vicenda. Zuckerberg senza spendere miliardi potrebbe accedere agli asset di Skype via Microsoft. Gli acquirenti avranno fatto bene i conti? Di certo, nella storia della big M, sono state davvero rare le acquisizioni miliardarie. L’ultimo tentativo, peraltro non portato a termine, risale al 2008, quando per la cifra record di 48 miliardi a Redmond cercarono di far loro la company Yahoo!. Alla fine però non se ne fece nulla.