La fatturazione elettronica, ovvero la possibilità di scambiare documentazione fiscale (solamente tra azienda e Pubblica Amministrazione), è una realtà dal 2008. Questo periodo ha permesso di correggere errori e malfunzionamenti e di rendere la procedura semplice e chiara.
30 milioni di fatture scambiate tra 700000 fornitori e la Pubblica Amministrazione (in particolare verso oltre 55000 uffici di 23000 pubbliche amministrazioni) hanno permesso di perfezionare le operazioni ed eliminare i difetti procedurali (ora al di sotto del 5%).
Il passo successivo è consentire l’utilizzo di questo strumento anche per l’invio di documentazione fiscale direttamente tra le aziende. Questo comporterebbe una crescita del numero di documenti scambiati per via telematica al di sopra del miliardo. Ma questo dipende da quante imprese piccole/medie/grandi decideranno di adottare questa metodologia.
La fatturazione elettronica tra aziende infatti non sarà un obbligo, almeno per il momento. Certo è che i vantaggi per chi sceglie la variante tecnologica sono diversi e di non poco conto: il non utilizzo dello spesometro, delle comunicazioni black list e dei modelli Intra.
Un aspetto positivo che le aziende dovranno inoltre valutare è il software gratuito grazie a cui sarà possibile generare, inviare e conservare le fatture in formato elettronico. In questo senso “fatturazione elettronica” significa conservazione dei documenti in formato digitale senza necessità di occupare spazio in archivio con decine di faldoni!
Esistono diversi vantaggi anche per l’Agenzia delle Entrate che, grazie alla fatturazione elettronica, avrebbe a disposizione un database vastissimo contenente le transazioni relative ai rapporti commerciali tra aziende. Queste si rivelerebbero particolarmente utili durante l’attività di accertamento.
La fatturazione elettronica sembra quindi essere un vantaggio per le pubbliche amministrazioni e per tutte le aziende (o almeno quelle che non infrangono la legge!) e sarà attiva dal 2017. Vedremo quante imprese sceglieranno di adottarla.