Pochi giorni è stata annunciata un’importante novità: Microsoft è attualmente al lavoro per realizzare una versione di SQL Server per Linux. L’obiettivo dell’azienda di Redmond è ampliare la propria offerta multipiattaforma anche in ambito server.
Questa mossa ha colto di sopresa molti addetti ai lavori e non può essere diversamente se si considera che la prima versione di SQL Server è stata proprio un porting da Unix (nel lontano 1989).
La verità è che le quote di mercato di Microsoft si stanno riducendo in diversi campi. Nel comparto PC i prodotti Apple in fascia alta e i Chromebook di Google in fascia bassa stanno conquistando sempre più utenti. Nel campo mobile Windows Phone non è ancora in grado di competere con Android e iOS. Proprio per questo Microsoft ha scelto di distribuire Office 365 su entrambi gli OS concorrenti in modo da “piantonare” per quanto possibile il settore.
La scelta di portare SQL Server in ambiente Linux è una scelta commerciale e consentirà a Microsoft di competere con Oracle e sviluppare cloud pubblici come fa Amazon con i suoi Amazon Web Services.
Attualmente lo sviluppo è in fase di private preview e Microsoft ha annunciato che il rilascio non avverrà prima di Giugno 2017. Questo perché a Redmond sanno che approdare sul mercato con un prodotto non completo potrebbe essere dannoso.
In Microsoft sono intenzionati a lavorare sodo per garantire livelli di sicurezza elevati per il DBMS, supporto ottimale delle tecnologie cloud ibride e prestazioni concorrenziali con i già affermati sistemi Linux.
Alcune delle possibili feature di cui si vocifera possano essere implementate da Microsoft sono ad esempio la disponibilità di Stretch Database ed il trasferimento dei dati su cloud Azure.
I partner di Microsoft sono attualmente Red Hat e Canonical. L’obiettivo della prima collaborazione è quello di offrire soluzioni multi-piattaforma, basate su Red Hat Enterprise Linux, anche su middleware e Platform-as-a-Service. Il motivo della collaborazione con Canonical è invece il supporto da parte di quest’ultima di servizi Big Data forniti tramite la piattaforma Azure Data Lake.
Bisogna quindi solo attendere le eventuali beta pubbliche e il rilascio definitivo a metà dell’anno prossimo per verificare quanto bene avrà lavorato Microsoft.