Una server farm è un insieme di server situati nello stesso ambiente: la collocazione in un contesto unico ha lo scopo di favorire una centralizzazione della gestione, della sicurezza e della manutenzione dei server stessi.
All’interno di una server farm, in molti casi, si ricorre alla costituzione di sistemi cluster in virtù dei quali possono essere gestiti senza difficoltà e in modo ottimale anche i carichi di lavoro più impegnativi o pesanti.
Non è raro che le server farm siano costituite da centinaia o addirittura migliaia di server: si tratta, dunque, di ambienti sensibili, e proprio per questo protetti da accessi non autorizzati e climatizzati, oltre che sviluppati sulla base di armadi rack che possono essere destinati ai clienti singoli o che possono essere condivisi da più clienti.
Risulta evidente che uno degli scopi più importanti di una server farm è quello di consentire la distribuzione delle spese di gestione e di costruzione, nell’ambito di una struttura sicura grazie alla quale possono essere abbattuti i costi di connettività.
Una server farm viene definita network operating center o data center nel momento in cui è realizzata con l’obiettivo esplicito di mettere uno spazio in affitto.
Sono molte le caratteristiche che contribuiscono a definire una server farm di qualità: in primo luogo la connettività, alla quale devono affiancarsi l’espandibilità e la continuità di servizio. Importante, poi, è il presidio della sicurezza, con riferimento in particolare al monitoraggio della rete e al controllo degli accessi.
Tra i motivi per cui si decide di collocare un server in una server farm c’è la necessità di disporre di un certo livello di connettività, il più possibile alta e in ogni caso maggiore rispetto alle previsioni di aumento del traffico che deve essere gestito dal server.
Server farm e la continuità di servizio
Un altro aspetto da cui non si può prescindere è la continuità di servizio, indispensabile – per esempio – nel caso in cui per un guasto o qualsiasi altro contrattempo dovesse venire meno la fornitura di energia elettrica. La continuità elettrica è assicurata da batterie e gruppi di continuità che, tra l’altro, servono a filtrare gli eventuali sbalzi di tensione che dovessero verificarsi.
Altrettanto importante è la presenza di un impianto di refrigerazione e di condizionamento dell’aria, in virtù del quale la temperatura e il grado di umidità possono essere monitorati e mantenuti sotto controllo 7 giorni su 7, 24 ore su 24. La refrigerazione va garantita anche dentro l’armadio rack, dal basso verso l’alto. In una server farm, insomma, si deve avvertire il freddo, perché qualsiasi surriscaldamento rischia di essere molto pericoloso.
Un ultimo fattore su cui è bene concentrare l’attenzione è quello che riguarda l’espandibilità: è opportuno, infatti, informarsi a proposito della possibilità – per la struttura che accoglie i server – di far fronte a una potenziale crescita. Per esempio, se la server farm non è in grado di ospitare più di qualche decina di server e la crescita richiede un numero di server superiore si rende necessario un trasloco non solo dispendioso dal punto di vista economico, ma anche impegnativo dal punto di vista delle risorse e del tempo necessario per portarlo a termine.
Per altro, chi dispone di una server farm potrebbe voler riservare dello spazio libero per i propri clienti e quindi essere interessato a ridurre o comunque limitare una espansione eccessiva di uno di loro: per un gestore è sempre meglio avere a che fare con molti clienti piccoli invece che con uno solo grande, in virtù di una diversificazione dei rischi e dei guadagni decisamente vantaggiosa.