La SEO non è una scienza esatta perché gli algoritmi utilizzati dai motori di ricerca (in primis Google) sono in grande parte coperti da brevetti e quindi non pubblici. Oltre a questo però la SEO non è una scienza statica: nel corso degli anni sono state moltissime le modifiche che gli ingegneri di Google, Microsoft e altre aziende che gestiscono motori di ricerca hanno apportato agli algoritmi principali e minori.
Secondo un ricerca svolta da Moz risulta che Google effettua modifiche all’algoritmo (più o meno importanti) tra le 500 e le 600 volte in un anno. Con così tanti cambiamenti anche ai più esperti marketers può sfuggire qualcosa.
Per questo motivo Neil Patel di Quick Sprout ha pensato di realizzare un’infografica per evidenziare le differenze principali tra il SEO com’era concepito qualche anno fa e come è inteso oggigiorno.
Idea di base
In passato il SEO si fondava prevalentemente sull’ottimizzazione di una singola keyword su una singola pagina e l’unico obiettivo individuato era il miglioramento del ranking.
Il SEO attuale invece è più indirizzato verso la comprensione di come gli utenti creano un legame con particolari brand, prodotti e servizi. L’obiettivo da raggiungere in questo caso è il miglioramento del ROI (Return Of Investment).
Keyword
Anni fa l’obiettivo era ottimizzare le pagine per una singola keyword. Ben il 70% del traffico derivava dalle cosiddette “long tail keywords” (parole chiave molte specifiche composte da 4 o più parole).
Ora gli esperti SEO si concentrano prevalentemente su ciò che le keyword rappresentano e cosa cercano davvero gli utenti quando le digitano nella barra di un motore di ricerca. Attualmente il 69% delle aziende si focalizzano sul conversion rate e sugli indicatori di performance.
Contenuti
In passato i contenuti erano “creati ad hoc” per ottenere il miglior posizionamento possibile nei motori di ricerca senza alcun interesse nella qualità o rilevanza di ciò che veniva pubblicato.
Al giorno d’oggi per emergere è indispensabile creare contenuti di qualità che vengono apprezzati dagli utenti. L’obiettivo principale è rispondere ad un’esigenza degli utenti che navigano. Nell’infografica si possono vedere interessanti dati relativi all’integrazione del content marketing con le strategie SEO di diverse tipologie di marketing generiche.
Link Building
I primi anni di vita dei motori di ricerca sono stati terreno fertile per il link building “selvaggio”. Venivano costruite reti di siti web spam in modo da avere a disposizione backlink: i risultati erano incredbili!
Dopo alcuni aggiornamenti Google è riuscita a debellare completamente questa piaga (così definita in quanto i risultati che si ottenevano erano raramente inerenti a ciò che realmente si stava cercando) ed ora solo i backlink “di qualità” vanno ad influire positivamente sul ranking di un portale web. All’interno dell’infografica di Neil Patel sono indicati due brevi case study relativi al link building che evidenziano i risultati diversi ottenuti a distanza di anni.
Secondo voi quali sono stati i più grandi cambiamenti in ambito SEO negli ultimi anni? Com’è cambiato il vostro modo di concepire il content marketing?