Vediamo cos’è, oggi, l’Intelligenza Artificiale, pro e contro nel 2023 di queste tecnologie avanzate che dobbiamo considerare ormai parte integrante della nostra quotidianità, alla luce degli stravolgimenti che stanno portando e alle prospettive future che lasciano presagire.
Di sicuro l’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente la società e l’economia, e negli anni a venire lo farà sempre di più per via dell’espansione delle sue applicazioni e del miglioramento delle sue capacità. Ma oltre ai vantaggi che lascia presagire una simile evoluzione, bisogna considerare anche l’altra faccia della medaglia.
Da un lato, l’AI promette di migliorare molti aspetti della nostra vita. Giusto per fare qualche esempio, può analizzare enormi quantità di dati per fare diagnosi mediche più accurate, può fare previsioni finanziarie, può ottimizzare processi produttivi e in molti altri settori. Robot e veicoli autonomi possono svolgere compiti rischiosi e ripetitivi al posto nostro, migliorandone la sicurezza. Gli assistenti virtuali possono rendere sempre più intelligente e monitorata la vita in casa, mantenerci connessi alle informazioni di cui abbiamo bisogno.
Dall’altro lato, però, l’AI solleva preoccupazioni e interrogativi. Le evoluzioni dell’apprendimento automatico e delle reti neurali potrebbero portare a sistemi che sfuggono al controllo umano, diventando fin troppo autonomi. E cosa succederebbe allora? Narrativa e filmografia creano da sempre intorno a questo tema uno storytelling inquietante, attirando la nostra attenzione con il mito del robot che può trasformarsi in qualcosa di molto distruttivo.
AI: Cosa sta succedendo
L’Intelligenza Artificiale è un capitolo di vecchia data, in realtà, perché inizia a svilupparsi a partire dagli anni ‘50 con pionieri come Alan Turing e John McCarthy che ne hanno gettato le basi teoriche.
Nel corso degli anni si è sviluppata in tante forme, venendo fuori in modo epico nel 2022 con il volto di una tecnologia a dir poco rivoluzionaria, il chatbot di Chat GPT. Oggi l’AI è una delle maggiori tendenze che guida la trasformazione digitale delle aziende.
Ebbene questo enorme cambiamento ha però sollevato questioni etiche e sociali che, in un mix di stupore, entusiasmo e scetticismo, sta sollevando i potenziali rischi che devono essere affrontati: dalla privacy alla sicurezza dei dati, dall’automazione di alcuni task che mette a rischio professioni e posti di lavoro alla ancor più peggiore svalutazione del pensiero critico e della capacità propria dell’intelletto umano di ricercare, creare e distinguere.
Questi sono gli aspetti più rilevanti e concreti della questione, ma se ne profetizzano tanti altri, che lasciano presagire scenari alla Asimov, tanto per intenderci, il famoso scrittore e professore di biochimica di origine russa, naturalizzato statunitense, considerato uno dei più grandi autori di fantascienza del ventesimo secolo.
Asimov esplora i vari aspetti dell’intelligenza artificiale, mettendone in luce l’enorme potenziale ma anche i problemi etici e le implicazioni sottostanti per la società umana.
Dunque, è opinione generale il bisogno, fortemente percepito, di sviluppare regolamentazioni tali da garantire l’uso responsabile delle tecnologie di Intelligenza Artificiale, soprattutto in modo inclusivo e senza discriminazioni, a beneficio di tutti.
Cos’è l’Intelligenza Artificiale
È la nuova era dell’informatica, in cui a farla da padrone sono algoritmi e dati che nutrono le macchine rendendole capaci di elaborare informazioni.
L’Intelligenza Artificiale è la tecnologia che oggi è capace di svolgere attività un tempo di esclusiva competenza umana, intellettiva e pratica.
In estrema sintesi, l’IA comprende una serie di tecniche e tecnologie avanzate che permettono alle macchine di elaborare dati imitando le capacità cognitive umane, e di svolgere compiti anche più complessi.
L’AI crea algoritmi e modelli che consentono ai computer di apprendere e rappresentare la conoscenza, ragionare, elaborare il linguaggio naturale, eseguire movimenti, e prendere decisioni in modo autonomo, simile al pensiero umano. Due sono le categorie principali entro le quali classificare l’Intelligenza Artificiale: l’IA debole e l’IA forte.
1. IA debole (o limitata): definisce quei sistemi progettati per eseguire un compito specifico, come il riconoscimento vocale o l’assistenza clienti tramite un chatbot; rispondono solo agli input in modi pre-programmati o appresi. Un esempio di questo sistema è Siri di Apple o Alexa.
2. IA forte (o generale): definisce quei sistemi che possiedono una forma di consapevolezza e comprensione, capaci di eseguire qualsiasi compito intellettivo al pari di un essere umano, con una teorica ma profetizzata “autonomia di pensiero”.
Gli approcci di questa disciplina includono anche il Machine Learning, ovvero l’apprendimento automatico, che permette ai computer di apprendere dai dati e migliorare le prestazioni nel tempo, e il Deep Learning, che utilizza reti neurali artificiali capaci di imitare il funzionamento dei neuroni nel cervello umano per l’apprendimento automatico.
In sostanza, questi sistemi sono in grado di apprendere e migliorare le prestazioni basandosi sui dati, senza essere programmati per farlo.
In particolare, il Deep Learning sta rivoluzionando molti settori contribuendo alla creazione di assistenti virtuali, chatbot e sistemi di riconoscimento vocale.
Grazie all’evoluzione delle tecniche di apprendimento profondo, l’IA è in grado di imparare dai dati e dai contesti in cui si trova coinvolta. Il futuro miglioramento delle reti neurali e delle tecniche di apprendimento porterà ad altri sistemi di IA ancora più sofisticati e capaci di risolvere problemi sempre più complessi.
In quali ambiti può essere applicata l’Intelligenza Artificiale
Per la sua potenza e versatilità, l’AI può essere impiegata in diversi ambiti e settori, tutti caratterizzati dalla possibilità di un’accurata e profonda analisi dei dati, ovvero dalla medicina alla finanza per le previsioni dei movimenti di mercato; dalla produzione ai trasporti e alla movimentazione; dalla politica alle scienze sociali e scienze umane; dal marketing alle vendite e al customer service, alla creazione di contenuti e materiale pubblicitario.
L’AI è penetrata anche nell’esercito per svolgere diversi compiti militari, come la sorveglianza, l’individuazione di obiettivi, il supporto alle operazioni di combattimento e la rimozione di ordigni esplosivi. I droni, in particolare, sono utilizzati per missioni di ricognizione, pattugliamento e attacchi mirati. Questi dispositivi sono in grado di operare in modo autonomo o semi-autonomo, analizzando dati in tempo reale e adattandosi alle situazioni sul campo di battaglia.
Ma senza andare troppo oltre, per una visione più vicina al quotidiano, si pensi a tutto quello che viviamo ogni giorno quando usiamo i vari dispositivi per navigare tra social, google, mappe, quando interroghiamo gli assistenti virtuali.
Non abbiamo coperto tutte le aree presidiabili dall’AI, ma è consentito spaziare per mari e monti… Con il continuo miglioramento delle sue capacità, l’IA avrà un impatto significativo sulla società e sull’economia a livello globale.
Vantaggi e rischi dell’Intelligenza Artificiale
Pro: Maggiore produttività e riduzione degli errori umani
In ambito lavorativo, l’automazione di molte attività e processi rappresenta un vantaggio per diverse ragioni:
- la maggiore efficienza e produttività data dalle macchine che possono svolgere attività senza interruzioni, 24H, senza mai cedere distrazione o stanchezza.
- la drastica riduzione degli errori umani grazie alla possibilità di programmare le macchine per eseguire alcuni compiti sulla base di informazioni raccolte in algoritmi.
Contro: Perdita di posti di lavoro
Tuttavia questa capacità di presenza (e ingerenza) delle macchine addestrate per sostituire le persone, può causare la perdita di posti di lavoro in alcuni settori e la necessità di formazione e riqualificazione in altri. Molti ruoli potrebbero essere sostituiti da robot e algoritmi.
Pro: Analisi dei dati
L’AI può elaborare enormi quantità di dati a una velocità impressionante. Ciò può tornare utile in settori come la sanità o la finanza, dove l’IA può analizzare documenti e registri medici o immagini diagnostiche per individuare anomalie o predire rischi per la salute.
Contro: Violazione dei dati
D’altra parte, però, la stessa capacità di raccolta di grandi quantità di dati solleva interrogativi relativi alla diffusione di informazioni sensibili e alla conseguente violazione delle stesse. Inoltre, c’è il rischio che l’IA possa essere utilizzata in modi discriminatori e non corretti da chi entra in possesso di dati e informazioni.
Pro: Decisioni rapide e informate
A differenza dei tempi e del movente decisionale degli esseri umani, le macchine abilitate dall’IA sono addestrate per prendere decisioni più rapide e informate, basate sulla logica dei dati e sugli algoritmi, senza soccombere alle suggestioni guidate dall’emotività e dal condizionamento psicologico.
Contro: Perdita di controllo e disumanizzazione
D’altra parte, però, il rischio che si corre lasciando potere decisionale alle macchine intelligenti, è quello di ridurre tutto a schemi preformattati, disumanizzando e privando di emozioni e creatività ambiti dove, invece, è importante mantenere il tocco umano, emotivo, narrativo.
Senza adeguate misure di sicurezza e controllo, i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero diventare fin troppo intelligenti e potenti, sfuggendo al controllo umano, e questo potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Basti pensare che le macchine, agendo secondo eventi programmabili non hanno conoscenza di ciò che è giusto o sbagliato.
Pro: L’intelligenza artificiale può essere utilizzata da chiunque
Tutti noi possiamo usare l’IA sfruttandone i benefici nei diversi settori e contesti, dalle case smart dove la domotica trasforma il quotidiano all’ufficio o azienda.
Si pensi, come premesso, agli assistenti personali dotati di un’intelligenza artificiale (debole) come Siri o Alexa che rispondono alle nostre domande e istruzioni.
Contro: Dipendenza dalla Tecnologia
Tuttavia, la penetrazione dell’AI in ogni cellula del nostro vissuto può esporci al pericolo, se non già diventato realtà, di una sempre maggiore dipendenza dalla tecnologia. Con tutto ciò che comporta questa perdita di autonomia analitica e psicologica.
La completa automazione in ogni ambito della nostra esistenza potrebbe generare una sensazione di vuoto o una sorta di “indigestione”, manifestata da fenomeni sociali non prevedibili.
IA: i vantaggi nel settore medico sanitario
Penso sia giusto dedicare un paragrafo a questo aspetto a mio avviso del tutto positivo dell’Intelligenza Artificiale.
Nel settore sanitario, l’IA promette nuove e importanti conquiste in termini di ricerca medica, diagnosi più precoci e personalizzate, terapie innovative. I sistemi di assistenza virtuale possono affiancare il lavoro di medici e infermieri, formare nuovi profili con i simulatori di chirurgia artificiale, dispositivi evoluti che aiutano a individuare e gestire disturbi neurologici per riprodurre le funzioni cerebrali. Tanto per fare degli esempi.
Per concludere,
è importante valutare tutti i pro e i contro dell’Intelligenza Artificiale nel 2023 e per il futuro, affinché sia possibile gestirne gli aspetti positivi e negativi. Per non perdere visione e controllo della tecnologia.
Questo controllo si può mantenere attraverso alcuni accorgimenti fondamentali:
- stabilire linee guida per lo sviluppo e l’implementazione dell’AI, come ha già fatto l’Unione Europea pubblicando i principi di etica per l’IA. Tutte le aziende dovrebbero adottare questi principi e sviluppare codici di condotta interni.
- Adottare sistemi di apprendimento che evitano qualsiasi forma di pregiudizio inoculata nei dati e negli algoritmi, ricordandoci che l’AI apprende dai dati. I pregiudizi umani e le forme di razzismo non devono essere integrate nei sistemi di AI.
- Valutare con cura i sistemi di AI prima di renderli di pubblico dominio, al fine di prevederne tutti i possibili effetti collaterali.
- Aiutare le persone a usare con etica e criterio l’AI, istruendole per creare in loro la giusta consapevolezza di tutte le sue implicazioni.
- Coinvolgimento umano. La persona deve restare parte integrante dei processi che riguardano l’IA. È fondamentale mantenere sempre una supervisione umana.
La tecnologia in sé non è né buona né cattiva: il suo risvolto dipende da come la usiamo.