Avrai sicuramente sentito parlare dei DNS (Domain Name System), ma forse nessuno ti ha mai spiegato quale sia l’importanza di affidarsi a un provider che offra DNS ridondati o attivare un servizio che consenta di impostare una configurazione del genere.
In breve, i DNS sono una specie di elenco telefonico “live” che permette di associare a qualsiasi nome a dominio lo specifico indirizzo IP della macchina su cui il nome a dominio risiede e su cui, probabilmente, si trova attestato anche il servizio hosting che ospita le pagine del tuo sito Web.
Per esemplificare al massimo, quanto tu digiti nella barra degli indirizzi del browser l’URL www.esempio.it, il browser interroga i DNS come se fossero un elenco telefonico e chiede l’indirizzo IP corrispondente a questo nome a dominio. Il DNS interrogato (name server) risponde fornendo l’indirizzo IP 151.123.245.231 se il DNS funziona con lo standard IPv4 o fornendo l’indirizzo IP 0:0:0:0:0:ffff:977b:f5e7 se implementa la tecnologia IPv6. Allo stesso modo, i DNS ridondati sono come degli elenchi telefonici multipli e identici. Se uno di essi non è consultabile, puoi sempre ricorrere all’altro per associare il nome a dominio al corrispondente indirizzo IP.
I server DNS, quindi, sono di importanza fondamentale, perché per gli utenti è molto più semplice ricordare il nome a dominio in linguaggio naturale (www.esempio.it) rispetto all’indirizzo IP corrispondente. Questa importanza è tale da far sì che i server DNS diventino anche uno degli elementi più delicati dell’intera infrastruttura internet.
Se un server DNS smette di funzionare e non è prevista una configurazione a DNS ridondati, il nome a dominio e il sito su esso ospitato diventano irraggiungibili, in quanto non si riesce a far corrispondere il nome a dominio con il suo indirizzo IP.
Di casi come questo ve ne sono stati parecchi e forse il più famoso è l’evento di malfunzionamento DNS avvenuto nel 2012 ai danni di GoDaddy. In quell’occasione, migliaia e forse milioni di siti e caselle di posta elettronica dei clienti GoDaddy sono rimasti irraggiungibili per oltre sei ore, causando danni business di non poco conto e dimostrando una volta per tutte l’importanza dei DNS ridondati e la necessità a livello enterprise di affidare i propri DNS a più provider.
DNS ridondati: prevenire è meglio che curare
Il proliferare online di business e attività di ogni tipo (come gli ecommerce), ha portato con il tempo a definire lontane le epoche in cui offrire un servizio DNS in modalità “best effort” era possibile, in quanto un server DNS fuori uso porta con sé tutta una serie di reali e ramificati problemi finanziari.
Quando questi disservizi accadono è poi semplice prendersela con il solo provider, ma è anche importante essere coscienti di non aver neanche preso da sé le opportune precauzioni, valutando l’opportunità di sfruttare i DNS ridondati.
Infatti, quando un registrar registra un dominio non fa altro che processare la tua richiesta di registrazione dominio e associare la tua registrazione al nome a dominio prescelto, fin tanto che tu continui a rinnovare il servizio. L’unico ruolo che il registrar ha in questo ambito è quello di agire come fautore delle modifiche e delle cancellazioni delle informazioni relative al tuo dominio in un database centrale di registrazioni.
Questo ruolo del registrar non esclude la tua opportunità di specificare quale sia il name server deputato a comunicare l’indirizzo IP associato al dominio.
Sebbene il registrar offra anche un servizio DNS, non sei obbligato a usare il medesimo provider sia per la registrazione dominio sia per il server DNS e procedere in questo modo significa andare incontro a ciò che in gergo tecnico si chiama “single point of failure”.
La migliore alternativa a questa condizione è affidarsi a provider che usano DNS ridondati e geograficamente dislocati già configurati per i nomi a dominio oppure attivare servizi dedicati alla gestione dei DNS. Questa tipologia di servizi, di norma, mettono a disposizione diversi server DNS configurati in modalità master/slave o a master multipli.
Ognuna di queste configurazioni presenta vantaggi e svantaggi specifici e al di là di questo aspetto, che è un mero dettaglio tecnico, l’importante è che a garanzia della risoluzione del nome a dominio nel rispettivo IP vi sia una configurazione a DNS ridondati, ossia più server differenti, pronti a entrare in funzione qualora il server principale smetta di operare per qualsiasi motivo e per qualsiasi arco temporale, in modo che il sito sia sempre raggiungibile.