Da qualche anno nelle scuole sta aumentando il numero di studenti nativi digitali. Infatti i bambini che stanno frequentando le scuole elementari sono nati quando il web era ormai una consuetudine e molti adolescenti sono cresciuti utilizzando il pc per ricerche scolastiche (e pensare che vent’anni fa ci si recava nella biblioteca comunale). Questo è solo un esempio per rendere bene l’idea: gli studenti di oggi usano internet per motivi scolastici e spesso si trovano di fronte ad alcuni problemi.
Lo stato italiano, per fornire una buona scuola digitale, ha ancora molti passi da compiere. Spesso si parla dell’insegnamento di materie come l’informatica e se si pensa al futuro si citano spesso le LIM, i tablet e i pc. Ci si dimentica però del bisogno di connettività, ovvero di una rete veloce. E qui ci troviamo di fronte ad un ostacolo: secondo il Censis infatti, occorrono 650 milioni di euro all’anno per questo progetto: 7,9€ al mese per studente. Senza contare che per una transazione a livello strutturale occorrono 1377€ per studente all’anno.
Per il momento parte di quei 7,9€ al mese sono a carico delle famiglie, mentre per i prossimi 5 anni il Censis ha stimato una spesa di 2,2 miliardi di euro all’anno da spendere solo per strutture e tecnologie. Insomma, servono molti fondi da dedicare alla scuola se si vuole raggiungere gli standard europei in fatto di digitalizzazione. Le risorse destinate dallo stato all’edilizia scolastica sono, per il biennio 2014/2015, a circa un miliardo di euro, a cui vanno aggiunti un altro miliardo di investimenti Inail, l’8 per mille e i fondi europei. Questi fondi però servono a tamponare “alcune emergenze” e non risolvono di certo il problema scuola digitale: occorre un impegno futuro e costante nel tempo e altri fondi per pagare una rete internet veramente veloce.