Quali sono i 10 CMS più facili da usare?

I primi che vi segnalo sono i ben noti WordPress e Joomla (non potevo proprio escluderli), ma di CMS facili da usare a disposizione di chi vuole creare o rinnovare un sito internet ne esistono molti altri. Vediamone qualcuno insieme.

Iniziamo da GetSimple, basato su XML (a differenza di molti altri, che impiegano database MySQL): secondo il claim che lo promuove, possiede “everything your clients need, and nothing a CMS doesn’t”, vale a dire “tutto quello di cui il tuo cliente ha bisogno, e niente di cui un CMS non abbia bisogno”. Esso risulta ideale soprattutto per i siti leggeri e di dimensioni ridotte: completamente gratuito, può essere installato nel giro di pochi minuti.

Curioso e interessante è anche Surreal CMS, che permette – tra l’altro – di copiare pagine che sono già state realizzate, modificare i titoli e la descrizione e vedere l’anteprima prima che i contenuti vengano pubblicati. Surreal CMS distingue tra account gratuiti (con i quali è possibile editare non più di tre siti alla volta) e account Designer (con i quali è possibile editare e ribrandizzare tutti i siti che si desiderano).

Molto semplice da usare, e contraddistinto – a dire la verità – da funzioni piuttosto basilari è Zimplit, CMS attraverso il quale i proprietari hanno l’opportunità di intervenire sui contenuti senza autenticarsi ed effettuare il login in aree riservate ma agendo direttamente sulla stessa pagina web. A seconda del numero di siti che si gestiscono, il prezzo di utilizzo della versione ribrandizzabile varia da poche decine a poche centinaia di euro; a disposizione anche numerosi template gratis.

Per chi è in cerca di un CMS che possa essere personalizzato senza difficoltà, la soluzione più indicata va individuata senza dubbio in Simple CMS: si installa in brevissimo tempo, e permette – come Zimplit – di inserire i contenuti e di editarli sulla pagina web. Sono previste due versioni differenti della piattaforma: una gratuita, l’altra a un costo di 15 dollari mensili.

Costa invece 28 dollari al mese l’account pro di Cushy CMS, che dà la possibilità ai designer di brandizzare su misura il proprio sito. Naturalmente, esiste anche una versione gratuita, che però offre solo un brand generico.

Con PageLime, d’altro canto, si ha l’occasione di utilizzare classi CSS per modificare il contenuto editabile: gli utenti, di conseguenza, riescono a gestire con la massima semplicità non solo le immagini e i testi, ma anche le parole chiave, le pagine, i link, i titoli, le descrizioni e molti altri elementi. A disposizione di chi utilizza PageLime, poi, c’è anche la possibilità di creare feed RSS e nuove pagine da specifici template; anche la gestione delle gallerie di immagini risulta facilitata.

Merita una menzione speciale Perch, che si definisce “a really little content management system”, un sistema di gestione dei contenuti molto piccolo: esso permette una rebrandizzazione libera, e ha un costo iniziale di 35 dollari (per la licenza); dopodiché può essere usato sempre gratuitamente. Attraverso i tag PHP, con Pearch si può andare online rapidamente.

Infine, vale la pena di citare CMS Made Simple: si tratta di un CMS molto semplice, come rivela il suo stesso nome, che tuttavia può anche essere esteso con moduli, e quindi adattato a siti di grandi dimensioni e più elaborati.

Questi, dunque, sono i CMS più semplici da utilizzare a disposizione degli internauti al di là dei due colossi Joomla e WordPress: la scelta di uno o dell’altro non può che dipendere, evidentemente, dalle esigenze specifiche.

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